Tre sindaci alla coalizione del Pd come Ascione (Torre Annunziata), Picone (Bacoli) e Russo (Sant’Antimo), la prima vittoria di Dema fuori Napoli, con Fiorella Esposito ad Arzano. E la vittoria di Amente a Melito contro gli scissionisti del PD alleati con Fratelli d’Italia, la sconfitta di Fi a Somma Vesuviana. E soprattutto il crollo dei votanti, fermi al 46,50 per cento in provincia di Napoli.
De Luca (non) batte De Magistris, il Pd batte se stesso, l’affluenza ai seggi batte ogni record precedente segnando minimi storici solo in parte spiegabili con il clima caldissimo che ha spinto gli elettori al mare. In estrema sintesi è questo il quadro che si delinea nei nove comuni della Campania al voto al termine delle operazioni di spoglio. Operazioni relativamente veloci, visto l’esiguo numero di schede da conteggiare: tra alcune previsioni confermate – Torre Annunziata e Bacoli al Pd – non mancano le sorprese, prima fra tutte l’affermazione della coalizione di centrosinistra a Sant’Antimo, «feudo» dei Cesaro. A Melito l’ampia coalizione di Amente, che raccoglie anche diversi esponenti del Pd, prevale sul «laboratorio» altrettanto composito di Pietro D’Angelo.
A sorpresa, invece, il Pd perde a Maddaloni, dopo un lungo testa a testa tra Rozzano, il favorito della vigilia, e De Filippo, candidato di centrodestra che partiva con uno svantaggio di ben 17 punti. Il risultato di Mercato San Severino delude soprattutto il governatore De Luca. Qui infatti il simbolo del Pd non c’è, mentre si ricordano le tante trasferte del governatore della Campania impegnato a sostenere il candidato del centrosinistra Bennet in un duello a distanza con Somma, che s’è affermato sul deluchiano per appena 40 voti.