È una crisi senza fine quella del Benevento, che dall’inizio della stagione sembra aver imboccato un tunnel senza via d’uscita.
Contro il Sassuolo, nella gara valevole per il tredicesimo turno del campionato di serie A, la formazione di De Zerbi ha conosciuto la tredicesima sconfitta di fila.
Due a uno il finale in favore dei neroverdi allenati da Bucchi, compagno di squadra di De Zerbi ai tempi del Napoli targato Pierpaolo Marino nel 2006.
Proprio quel Marino che in estate era sembrato essere ad un passo dall’accordarsi con la dirigenza sannita per il ruolo di direttore generale.
Corsi e ricorsi storici, insomma. tra i due giovani allenatori, che si sono ritrovati a distanza di anni.
L’ha spuntata Bucchi, grazie alle reti di Matri e Peluso.
Inutile la rete giallorossa del momentaneo pareggio di Armenteros, che aveva illuso i tifosi giallorossi, costretti ad ingoiare l’ennesimo boccone amaro di questa stagione.
Una stagione iniziata nel peggiore dei modi (sconfitta in Tim Cup contro il Perugia 4 a 0 al Vigorito), che forse, è stata la conseguenza di scelte sbagliate.
Scelte che dopo 9 giornate di campionato, hanno portato il presidente Vigorito a sollevare mister Baroni ed il ds Di Somma dai loro rispettivi incarichi.
Scelte che forse, con il senno di poi (non ce ne voglia nessuno), bisognava non avallare.
Chissà quanti pensieri frullano nella mente del patròn, accusato a più riprese nel corso degli anni di fare da padre – padrone e di voler gestire tutto a tutti i costi.
Vigorito, che con il tempo ha invertito la rotta, ha il merito di aver portato questa squadra in serie A, ma forse si è fidato di persone sbagliate.
Persone che hanno deciso di smantellare praticamente tutto il gruppo che aveva condotto il Benevento in serie A.
Ad inizio stagione, Baroni espresse chiaramente un concetto:”A Benevento voglio gente affamata che debba venire a giocarsi il campionato della vita“.
Non ce ne voglia il mister, sul quale non vogliamo gettare la croce, ma bisognava rendersi conto che la forza di questa squadra fosse nel gruppo.
A Ferrara, tanto per ricordarlo, hanno mantenuto persino l’ossatura della Lega Pro, inserendo gente di esperienza e valorizzando giovani di valore.
Un giusto mix, che ha portato la formazione ferrarese guidata da Semplici, ad ottenere 10 punti in 13 partite di campionato.
Per quel che riteniamo di conoscere il presidente Vigorito, si sentirà come un leone in gabbia.
La bacchetta magica, non ce l’ha nessuno, è vero.
Ma riteniamo che qualcosa vada fatto.
Una scossa? Una piccola rivoluzione? Non vogliamo recitare il ruolo dei soloni di turno, nè tantomeno abbiamo la presunzione di voler essere allenatori e direttori sportivi.
Solo alla morte, per fortuna, non c’è rimedio.
Confidiamo nella saggezza del presidente, che ha dimostrato a più riprese, di tenere e non poco. ad una città ed alla sua provincia.
Città e provincia che nonostante vivano un incubo, continuano a manifestare il proprio sostegno e la propria vicinanza alla squadra.
Squadra che adesso non ha più appelli, non ha più scusanti.
Squadra che deve provare a dare un senso ad una stagione che così facendo, rischia solo di continuare a mortificare un intero popolo, che certamente non lo merita.
Chi ha tempo, non perda tempo.
Alibi non ce ne sono più.
Si faccia qualcosa, e in fretta!
*foto Mario Taddeo, www.beneventocalcio.club