Teatro, arte, cinema, giornalismo. Ma anche musei e beni culturali. In preparazione la kermesse culturale di rilievo nazionale con la sezione Dino Verde che festeggia cinque anni. Il patron Mario Esposito cita Luca Barbareschi: “Il nostro è un Paese che spesso punisce il successo. Il segreto è non mollare”. È in piena fase preparatoria l’edizione 2018 del Premio nazionale “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”®. La kermesse, organizzata dall’ente di cultura e promozione sociale “Il Simposio delle Muse”, si svolgerà il 27 ottobre a Piano di Sorrento e anche quest’anno premierà personaggi di spicco del panorama culturale nazionale ed internazionale.Fondato dal poeta Arturo Esposito come Premio di poesia, il riconoscimento nel tempo è diventato un contenitore culturale multimediale e trasversale. Novità di questa 23a edizione sarà lo sguardo rivolto al sociale. Mario Esposito è il patron della rassegna.
Direttore, allora ci sono cambiamenti in vista per questa edizione 2018?
“Più Più che cambiamenti direi evoluzioni ed innovazioni. Tutti i format con il tempo rischiano di usurarsi. Ed i premi non sono immuni da tale meccanismo. Ecco perché nell’anno europeo del patrimonio culturale abbiamo deciso di rivolgere anche la nostra attenzione all’offerta museale e poi di rivolgere l’attenzione alla promozione sociale e ai giovani”.
In che maniera?
“Alcune sezioni premieranno interpreti e prodotti artistici di qualità che sono stati dedicati a problemi sociali di scottante attualità come, ad esempio, la lotta alla camorra, le diversa abilità, le storie di donne. Poi c’è un progetto di arti visive, “Copertina d’autore” che sarà rivolto ai giovani artisti attivi in campo internazionale e che sarà diretto da Giuseppe Leone e che vedrà quest’anno protagonista lo street artist internazionale Jorit”.
23 anni non sono pochi! Ma qual è Il segreto di questo Premio?
“Uno su tutti: la passione. Essa è la condizione essenziale per dar vita ad un altro segreto che è la continuità. Spesso infatti i premi nascono ma dopo qualche edizione, magari anche televisiva o roboante, muoiono e svaniscono. La passione è poi alla base anche di altri due elementi che contribuiscono alla continuità di un evento: la sinergia e lì apertura verso nuovi orizzonti. Si lavora per un obiettivo comune: esaltare il patrimonio e la nostra identità culturale; ricordarci che l’Italia è il paese delle eccellenze ma che spesso, come dice Luca Barbareschi (direttore del Teatro Eliseo di Roma e amico del Premio 2018) “punisce il successo”. Il segreto però- ricorda lo stesso Barabareschi- “è non mollare”. Come ogni anno anche noi cerchiamo di fare“.
Quali saranno le sezioni dell’edizione 2018?
” Il Premio è dedicato alle “Humanities”. Per cui spazio sarà offerto al giornalismo, al cinema, al teatro, alla canzone d’autore. La narrativa del Premio , il format, saranno costruiti su un concept che fa della serata-spettacolo una sorta di Esposizione campana della cultura italiana. Pertanto oltre che interpreti si premieranno filiere, prodotti televisivi e progetti culturali di alta qualità. Il Premio “Penisola Sorrentina” annovera nel suo palmares anche un Capo di Stato e dei Premi Oscar.”