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BERLINO 2006, in Italia come cambiano le emozioni…

Era il 9 Luglio del 2006, in quasi tutta l’Italia faceva caldo. Ma non solo per il meteo.

Quel giorno a Berlino si giocava Francia- Italia, la finale della coppa del Mondo. Tutta la nazione unita, faceva il tifo per 11 giocatori. Dopo 7 minuti, Zidane cancella temporaneamente il sorriso dal volto della nazione, segna su rigore l’1-0.

Ma quell’Italia la, ci aveva insegnato che bisognava crederci. Sempre. E così dopo 12 minuti Marco Materazzi pareggia di testa. Partita ricca di emozioni, che deve al 110′ salutare Zinedine Zidane alla sua ultima partita della carriera, in seguito ad una testata proprio a Marco Materazzi.

Si va ai rigori. L’Italia li mette a segno tutti. La Francia no, Trezeguet centra la traversa e Fabio Grosso ha l’occasione di regalare il mondiale alla Nazione. “Il cielo è azzurro sopra Berlino” urlerà Marco Civoli alla fine della partita.

Cosa è cambiato? Perchè stiamo seguendo il mondiale e non c’è la nazionale Italiana?

Perchè un bambino quest’anno non puo’ colorarsi le guance con il tricolore?

Non ci sono risposte, o forse si. Una c’è. Non c’è stata la fame. La fame di ricordare a tutti che in campo c’era l’Italia.

La Nazione, non la Nazionale.

Ricordo che al 120esimo, Cannavaro recuperò palla di testa in area di rigore, rincorse Podolski a centrocampo per riprendersi la sfera che gli fu strappata da Totti, che a sua volta lancio Gilardino in campo aperto. Ricordo che Del Piero fece 80 metri di corsa, sempre al 120, per andare a mettere la palla all’incrocio dei pali.

Come a dire in campo c’è l’Italia.

L’Italia intera.

Quell’Italia che quest’anno non avrà nemmeno il piacere di riunirsi per guardare la partita della propria nazione.

 

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