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Biden propone l'”American Rescue Plan”. Ma cos’è e perchè è tanto importante?

Gli Stati Uniti sono, da sempre, il Paese delle contraddizioni.

“I bambini possono frequentare scuole elementari da 70mila dollari all’anno ma al tempo stesso ci sono 12 milioni di piccoli che vivono in famiglie che non riescono a mettere il piatto a tavola”, dichiara il neo-presidente Joe Biden.

Infatti tra le sue proposte, una tra le più importanti riguarda proprio i minori: il suo intento è combattere la povertà infantile e per questo ha deciso di destinare una fetta dei quasi duemila miliardi di dollari, messi in campo per la ripresa del Paese, per questo obiettivo. Stando a ciò che ha annunciato nel suo programma elettorale, Biden è deciso a far diminuire tale fenomeno. Un progetto ambizioso che secondo gli analisti rappresenterebbe una svolta nella lotta alla povertà e segnerebbe un miglioramento generale per quanto riguarda le condizioni di vita di una parte dei cittadini americani.

L’“American Rescue Plan”

“L’American Rescue Plan è la proposta più ambiziosa per ridurre la povertà infantile mai proposta da un presidente americano”, ha dichiarato Jason Furman, un economista di Harvard. Un piano che però non ha trovato il favore di alcuni senatori. Sono infatti 10 i senatori repubblicani che si sono opposti alla proposta avanzata da Biden incorrendo anche in feroci critiche come sottolinea ilPost. In particolare in molti hanno fatto notare come i rappresentanti conservatori, da sempre legati ai valori della famiglia tradizionale, non abbiano in realtà a cuore le sorti della parte della popolazione infantile maggiormente a rischio nel Paese. Per esempio la democratica Rosa DeLauro ha fortemente criticato l’atteggiamento dei 10 senatori. “Tanti di loro parlano di religione, di Gesù e dei bambini. Come si fa a lasciare indietro milioni di bambini e le loro famiglie che vivono in povertà?” ha dichiarato la democratica del Connecticut al New York Times. Non tutti i repubblicani si sono espressi contro il piano di Biden. È il caso dei senatori Mike Lee dello Utah e Marc Rubio della Florida che ne hanno parlato positivamente.

Cosa prevede il piano?

Tema centrale del piano che riguarda la povertà infantile è espandere il credito d’imposta per i bambini, fino a 3.600 dollari all’anno per i bambini piccoli. Ciò costerebbe fino a 120 miliardi di dollari all’anno e, soprattutto, verrebbe accreditato mensilmente alle famiglie che guadagnano troppo poco per pagare le tasse. Anche una somma modesta come 3.600 dollari può essere decisiva per molte famiglie a basso reddito. Biden è deciso a seguire le orme di alcuni Paesi “amici” degli Stati Uniti come il Canada e la Gran Bretagna. Il Canada è riuscito a ridurre la povertà infantile del 30% mentre la Gran Bretagna, sotto il governo di Tony Blair, riuscì a dimezzarla.

Il ritorno economico

L’approccio proposto da Biden in realtà avrebbe anche una fortissima ricaduta economica capace di ripagare l’intera manovra. Si calcola infatti che la povertà infantile costi agli Stati Uniti circa un trilione di dollari all’anno. Il problema, infatti, incide sulla vita delle famiglie abbassando la produttività degli adulti, aumentando i fenomeni di criminalità e aumentando i costi sanitari. Un investimento sui bambini potrebbe produrre un vantaggio anche economico a lungo termine oltre che sanare una piaga sociale inaccettabile in uno dei Paesi più ricchi del mondo.

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