L’Aula della Camera ha approvato con 326 voti a favore la legge sul biotestamento. Il testo ora passerà al Senato per l’approvazione definitiva. Nelle schermaglie delle ultime ore Il Movimento 5 stelle ha chiesto che nella legge fossero inserite norme che permettano un trattamento eutanasico anche in Italia.
L’emendamento, che ha ricevuto il parere contrario della relatrice Donata Lenzi (Pd), è stato respinto con 268 no, 84 sì e 23 astenuti.
Il provvedimento legislativo aspettava di vedere la luce da otto anni, dall’epoca della morte di Eluana Englaro, e ha ricevuto un’accelerazione dopo il suicidio assistito di Dj Fabo, seguito a tre settimane di distanza da quello di Davide, l’ex barista 53enne malato di sclerosi multipla. Lo scorso 5 aprile il testo sul biotestamento ha superato il banco di prova delle prime votazioni, grazie a un’inedita maggioranza composta da Partito democratico, Movimento cinque stelle, Mdp e Sinistra italiana. “Per motivi diversi si sono arrabbiati in tanti, da destra a sinistra, ognuno a modo suo: forse è segno che la legge sul Biotestamento non è di nessuno, e ha trovato su alcuni punti un equilibrio difficile”. La dice così Mario Marazziti, presidente della commissione Affari Sociali della Camera dove, con lungo lavoro di elaborazione e sintesi, sono state cucite le sedici proposte di legge sul fine vita depositate dalle varie forze politiche nel corso di un decennio per arrivare al testo definitivo.
“Si vuole fare entrare nel nostro ordinamento giuridico l’eutanasia e vi entra nel modo più barbaro: la morte per fame e per sete. La battaglia però non è finita. Continua al Senato dove i rapporti di forza sono diversi e noi contiamo che i colleghi del Senato la proseguano fino alla vittoria” scrivono in una nota congiunta i deputati cattolici Paola Binetti e Rocco Buttiglione (Udc), Raffaele Calabrò (Ap), Benedetto Fucci (Cor), Gianluca Gigli (Des-Cd), Cosimo Latronico (Cor), Domenico Menorello (Civici e Innovatori), Alessandro Pagano (Lega Nord), Antonio Palmieri (fI) , Eugenia Roccella (Idea) e Francesco Paolo Sisto (Fi).