l blitz delle forze dell’ordine nel campo Rom di via Cupa Perillo con imponente schieramento di mezzi, venerdì 29 maggio, che ha portato alla requisizione di decine di autoveicoli a terra e al troncamento degli allacci abusivi a fili di energia elettrica, a parere del “Comitato Campano con i ROM” e degli operatori di associazioni pro Rom desta sconcerto se non indignazione – una carognata prima della celebrazione della Pasqua ortodossa domenica 1 maggio – e preoccupazione nel metodo di affrontare la questione degli insediamenti ROM a Napoli ed in Campania. Infatti sembra che essa sia ridotta a questione di ordine pubblico come sgomberi a via delle Brecce Sant’Erasmo e blitz occasionali a Cupa Perillo per la repressione di illegalità, forse ispirati da soggetti anche istituzionali nel contesto della campagna elettorale per le amministrative comunali e municipali.
Al di là dei compiti istituzionali della Magistratura, a noi sembra che la vera illegalità consumata nei confronti di queste minoranze etniche, o INEQUITA’ per dirla con papa Francesco, consista nell’abbandono e degrado in cui sono state lasciate per decenni queste popolazioni Rom. Nell’ignoranza della protezione internazionale e nel ritardo di implementazione delle Strategie europee e nazionali di inclusione sociale di Rom, Sinti e camminanti per quanto riguarda sistemazioni abitative civili, anche per il blocco del progetto abitativo definito da parte dell’Assessorato al Welfare del Comune di Napoli. E’ da augurarsi che venga ripreso e realizzato dalla prossima Amministrazione comunale.
In riferimento a inesatte notizie propalate ad arte per descrivere i Rom come inadempienti all’obbligo scolastico dei figli, da notizie raccolte, consta che circa duecento bambini delle famiglie Rom frequentino i corsi primari e secondari delle scuole del quartiere Scampia ed i vari doposcuola.
In nome della civiltà europea se non dell’umanità è ora di finirla con manovre ambigue e personalistiche immorali, per concordare Amministrazione, associazioni, cittadini indigeni ed allogeni le misure per assicurare condizioni di vita nel rispetto delle persone e dell’ambiente anche per le famiglie Rom insediate nel quartiere Scampia con tolleranza se non accoglienza da parte della cittadinanza scampiese.
di Alex Zanotelli e Domenico Pizzuti