Giovedì nero per le Borse mondiali. Tonfo di Piazza Affari che a chiuso in calo del 16,9%, dopo le parole del presidente della Bce Christine Lagarde. Si tratta del peggiore ribasso in una sola seduta dalla nascita dell’indice nel 1998 e supera il precedente record negativo, seguito al referendum sulla Brexit del 24 giugno 2016, quando la perdita finale fu del 12,4%. Affonda anche Wall Street che perde il 10%, il calo maggiore dal lunedì nero del 1987.
Il nuovo tonfo del mercato azionario di New York nonostante l’intervento da 1.500 miliardi di dollari della Fed. Il Dow Jones ha chiuso in calo del -10,0% a 21.200,47 punti, il Nasdaq ha ceduto il 9,43% a 7.201,80 punti mentre lo S&P 500 ha lasciato sul terreno il 9,50% a 2.480,94%.
La seduta shock delle Borse europee ha portato a un crollo dell’indice StoxxEurope600, che raggruppa i principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, dell’11,3%, che equivale a 825 miliardi bruciati in una giornata. A Milano, solo nel paniere Ftse Mib dei gruppi maggiori, sono andati persi 68 miliardi di capitalizzazione.