“È un derby tra Renzi e i populisti”, così Pietro Perone ha titolato il suo editoriale su Il Mattino, di commento alla vincita, quasi certa, di De Luca alle Regionali in Campania. Samuele Ciambriello, nella trasmissione “Dentro i fatti”, in onda su Radio Club 91, ha analizzato insieme al giornalista gli ultimi dati elettorali. “Il risultato campano – ha detto Perone – è un derby tra Renzi e una parte del suo partito. Mi riferisco a quella minoranza del Pd che in queste elezioni si è schierata esplicitamente in alcuni casi, come nella Liguria, dove è stata poi sconfitta. In altri casi, invece, ha evitato di fare una campagna elettorale in maniera decisa, dimostrando comunque di avere un certo numero di voti democratici che hanno messo in discussione l’avanzata di Renzi”. “Però – ha ribattuto Ciambriello – è anche vero che, nonostante il premier abbia fino ad ora governato poco in Italia, è riuscito comunque a recuperare 5 Regioni al Centrodestra. Ha perso la Liguria, ma ha vinto in Campania”. “Sì, ha vinto in Campania – ha risposto Perone -, ma quanto è costata questa vittoria? Renzi ha spostato il tema della campagna elettorale di queste Regionali sul tema degli impresentabili e del rispetto della legge Severino”.
Durante la trasmissione, Ciambriello ha acceso i riflettori su un altro dato importante emerso dai risultati di queste elezioni: l’inaspettato successo dei grillini. Il M5s è risultato il pimo partito in Campania. “I pentastellati – ha sottolineato Ciambriello – hanno ottenuto quasi il 20%. Non hanno sfondato secondo alcuni, ma rispetto a 5 anni fa hanno preso 16/17 punti in più“. Perone ha riconosciuto l’avanzata dei 5 stelle come “la vera novità di queste Regionali in Campania”. “Il partito di Grillo – ha detto il giornalista – ha dimostrato di essere una realtà della politica italiana, realtà che molti avevano previsto solo come un fenomeno passeggero. Per la prima volta, dopo anni di controllo da parte degli eredi della prima Repubblica, nel consiglio regionale campano arriva un partito nuovo”.
Altro dato rilevante su cui Ciambriello ha posto l’attenzione è stato il 2% ottenuto dall’Unione di Centro: ” ‘Decisiva per l’elezione di De Luca la vittoria di De Mita‘. Perone si potrebbe titolare così il pezzo di apertura sulle Regionali in Campania?“. “Per un giornale irpino – ha risposto il giornalista – un titolo del genere andrebbe sicuramente bene. Per uno campano invece sarebbe più adatto ‘Vince De Luca. Decisivi i voti di Salerno’ “. “E’ Salerno – ha concluso Perone – la vera arma di De Luca.“
Lucido e appassionato il commento di Simona Brandolini, giornalista de Il Corriere del Mezzogiorno, intervenuta anche lei durante la trasmissione radiofonica. “Non c’è dubbio – ha dichiarato la Brandolini -, i grandi partiti arrancano. Il partito democratico riesce ad arrivare miracolosamente a un 19, 8%, ma lo scarto con Forza Italia è pochissimo. I grandi partiti sono in enorme difficoltà, è evidente. La vittoria di De luca è una vittoria non schiacciante; determinanti sono stati i voti di Campania in Rete e Udc, quindi di D’Anna e De Mita”.
Ciambriello ha incalzato: “Tu stai dicendo la stessa cosa di Caldoro, e cioè che sono stati decisivi i voti di Salerno e dei trasformisti”. Lapidaria la giovane e brillante giornalista Brandolini ha risposto così: “Caldoro continua la sua battaglia politica. Detto questo, adesso bisogna essere razionali. I numeri sono molto chiari. L’Unione di Centro prende 45mila voti, Campania in Rete quasi 30mila, ed è questa la distanza reale tra Caldoro e De Luca. ‘Allargo la coalizione per vincere’ aveva detto l’ex sindaco di Salerno. Ed è grazie a questi voti che ha vinto”. “De luca – ha concluso la giornalista – ora ha un partito nel partito. Se sommiamo le percentuali ottenute da Campania Libera e De Luca Presidente, arriviamo quasi al 10%. Con questo risultato per il Pd non sarà facile il rapporto con il neogovernatore”.