No a “un secondo referendum” sulla Brexit. Così Boris Johnson, che ha sollecitato il partito a sconfiggere Corbyn con “i valori conservatori” e senza seguirlo su una via che a suo dire impoverirebbe il Paese. Una fatta via di “nazionalizzazioni”, “tasse su business”, “soviet nei cda” delle aziende, ha tuonato, accusando i laburisti di voler tornare agli anni ’80, di predicare il marxismo-leninismo, di “tollerare l’antisemitismo”.
“Sulla Brexit vogliamo un accordo e chi pensa che un no deal sia la soluzione migliore non si rende conto delle conseguenze”.
Lo ha detto Jean-Claude Juncker alla Plenaria a Strasburgo. “Sulle frontiere in Irlanda ci atteniamo alle posizioni che abbiamo presentato molte volte: l’Irlanda per prima”, ha aggiunto Juncker.