Bruna Fiola, 38 anni, madre di un bambino, consigliera regionale Pd Campania eletta nella circoscrizione di Napoli e provincia. E’ alla sua prima esperienza in consiglio regionale. Figlia d’arte, suo papà Ciro è stato per tre anni consigliere comunale a Napoli.
Ha risposto a tre domande, su tre argomenti di grande attualità: referedum costituzionale, pd e una nuova proposta di legge sulla disabilità.
Proseguono le audizioni sulla proposta di legge “Organizzazione dei servizi a favore delle persone in età evolutiva con disturbi del neuro sviluppo e patologie neuropsichiatriche, e delle persone con disturbi dello spettro autistico DSA”. Qual è il vostro obiettivo?
Ci proponiamo di gettare le basi per una proposta che aiuti e supporti i genitori in questo difficile percorso. Una proposta che assicuri a questi bambini i loro diritti ed un futuro migliore. Stiamo studiando per mettere in campo tutte le azioni necessarie. Oltre alla cura medica e farmacologica dobbiamo offrire a chi soffre di questi disturbi, la possibilità di essere autonomi.
PD, di cosa ha bisogno il partito?
Abbiamo un congresso da celebrare e spero davvero che ci aiuti a trovare delle soluzioni a disequilibri interni. Spero in un rinnovamento in cui non prevalgano le logiche delle correnti e che i giovani, di cui tanto si parla, non lo siano solo anagraficamente. Non gioverebbe a nessuno avere persone “metodologicamente” vecchie.
State lavorando per il Referendum Costituzionale?
Abbiamo un compito: quello di spiegare ai cittadini che questo referendum non è uno strumento pro o contro Renzi. La gente deve capire che la riforma interesse il bene del Paese che, finalmente avrà dei cambiamenti e benefici attesi per anni. Il nostro lavoro è scendere nelle piazze, tra i cittadini e informare. L’azione politica del partito dovrebbe essere questa, e se il Pd si trova nelle condizioni in cui oggi versa, è anche perché, a mio parere, ha abbandonato i territori.