Come un fulmine a ciel sereno arriva la notizia che sorprende tutti, nonostante il forte flusso di turisti e di conseguenza di sviluppo della città, in Campania rallenta la ripresa dell’economia nel 2018. Il percorso di risalita, avviatosi nel 2014, ha subito un rallentamento nell’ultimo trimestre dello scorso anno. E’ quanto emerge dal rapporto annuale sullo stato dell’economia in Campania, presentato oggi.
Il quadro congiunturale è peggiorato soprattutto negli ultimi mesi dell’anno dovuto, si legge nel report, a tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, Brexit, tensioni sul mercato dei titoli pubblici italiani.
L’aumento del Pil ha segnato un + 0,5%, in rallentamento rispetto al 2017 (+1,6%). Stessa sorte per l’export passato dal 5,0% nel 2017 a 2,1% nel 2018. Il rallentamento della domanda estera ha interessato sia le esportazioni di beni, in tutti i principali settori di specializzazione regionale. Anche l’occupazione in Campania ha subito un rallentamento, interrompendo la fase espansiva registrata a partire dal 2015: si è ridotta nel 2018 (-0,6%), dopo la crescita ininterrotta del triennio precedente. I livelli occupazionali si sono mantenuti, nel complesso, su valori analoghi a quelli pre-crisi. Rispetto a questi ultimi, il recupero ancora da compiere, evidenzia lo studio, risulta più marcato nel comparto delle costruzioni, nonché in alcuni sistemi locali del lavoro. Nel settore privato non agricolo, secondo dati dell’Inps, le assunzioni nette hanno rallentato, nonostante la ripresa di quelle a tempo indeterminato. Il tasso di disoccupazione permane elevato, nonostante il calo del 2018. L’offerta di lavoro si è contratta riflettendo il calo sia nel numero delle persone in cerca di lavoro sia in quello degli occupati.
Il peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro ha inciso sui consumi delle famiglie che hanno nel complesso rallentato: sono passati dallo 0,6% del 2017 allo 0,3% del 2018.
Sul fronte del mercato del crediti, i prestiti bancari al settore privato non finanziario hanno continuato a crescere a ritmi superiori a quelli medi nazionali, nonostante la decelerazione degli ultimi mesi dell’anno. La qualità del credito è migliorata per le famiglie mentre è peggiorata per le imprese.
Nel 2018 la spesa sanitaria si è ridotta, principalmente per effetto dei minori accantonamenti resi possibili dal miglioramento della gestione del contenzioso. Il costo del personale, in calo dal 2010, è tornato ad aumentare, nonostante il protrarsi del calo degli organici, per effetto dei rinnovi contrattuali. La qualità della sanità campana rimane inferiore agli standard nell’assistenza ospedaliera nonostante i progressi conseguiti.