A Martina Franca c’è persino un burrata bar e nella zona della Murgia tra Barletta e Brindisi sono almeno trenta i caseifici che vantano burrate superlative. Ma siamo in Puglia e la burrata, ossia quel latticino particolarmente gustoso che ha una forma rotondeggiante e un aspetto simile alla mozzarella con la caratteristica chiusura ad apice ma solo esternamente perché dentro ha un cuore morbido, pannoso e filamentoso la cosiddetta stracciatella, è di casa.
Da tempo la burrata è nelle tavole italiane ma ora si assiste ad un trend inarrestabile e non solo nel nostro paese. Non c’è menù all’estero, tra Francia e Germania in particolare, che tra gli antipasti non abbia burrata e pomodori o burrata e prosciutto.
La burrata nasce ad Andria . Come spesso accade fu un destino bizzarro a farla nascere. Le leggenda racconta che le origini risalgono al 1956, l’anno della eccezionale nevicata. Fu impossibile portare il latte in città dalle masserie.
Così, per non sprecarlo, fu necessario trasformarlo. In quell’occasione, il casaro andriese Lorenzo Bianchino che lavorava nella masseria Piana Padula, dove si preparavano tradizionalmente dei formaggi a pasta filata ripieni di burro chiamati manteche, oggi davvero introvabili, ebbe l’idea di creare un “sacchetto” di pasta filata in cui racchiudere degli sfilacci fatti della stessa pasta, immersi nella panna che affiorava dal latte (la cosiddetta stracciatella); richiuse il tutto e modellò con cura l’imboccatura donandole la caratteristica forma apicale. Nacque così la prima Burrata di Andria, uno dei più pregiati e particolari prodotti caseari della Puglia, oggi un prodotto Igp.
Questo formaggio di pasta filante tipico della regione Puglia, è prodotto anche in gran parte del meridione. Inizialmente non era facile reperirlo fuori regione, essendo la freschezza una caratteristica imprescindibile così come la sua facile deperibilità, in un paio di giorni, ma la moda da qualche anno la vuole in tavola ovunque, guadagnando terreno nei favori dei consumatori rispetto alla mozzarella di bufala che per molto tempo è stata la più richiesta.
Anche La Gdo si è accorta di questa tendenza e molte marche industriali la propongono da qualche mese nei frigoriferi dei supermercati.
Si può utilizzare la Burrata per condire le insalate estive di pasta fredda, oppure al naturale condita con un filo d’olio d’oliva e accompagnata da verdure di stagione come pomodori e insalate a foglia verde.
Ne parliamo perchè il trend è esploso nella pizza diventando un piatto tra i più richiesti dell’estate 2021. In Puglia è un classico ma ora è esportato ovunque e cominciano anche le varianti ma la caratteristica comune è che sulla pizza la burratina da 150 , 200 gr, nelle versioni imperiali persino da 350, troneggia intera al centro, cruda, fresca, allettante, pronta ad essere tagliata . intorno pomodoro e basilico, oppure alici, fiori di zucca, capocollo, prosciutto crudo, speck rucola, con granella di pistacchio e chi più ne ha più ne metta, importante è che sia regina al centro.
La Burrata, considerata un formaggio fresco perchè non segue stagionatura, ha un alto valore calorico, ben 450 kcal per 100 grammi di prodotto, ed è perciò consigliato consumarla in piccole quantità. Per quanto sia difficile resisterle.