Salvatore Buzzi condannato a 19 anni, Massimo Carminati a 20. Per Mirko Coratti, ex presidente del Consiglio comunale di Roma ed esponente del partito democratico, 6 anni. di carcere. Per Gramazio la pena è di 11 anni. Per Carminati, Buzzi, Panzironi e Odevaine anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. È caduta invece l’aggravante mafiosa nel processo per l’inchiesta Mondo di Mezzo. Il tribunale l’ha riqualificato in associazione semplice. Eppure tutti i quotidiani continuano a titolare mafia capitale!Non comprendendo che la stampa deve servire ai governati e non ai governanti.
Quarantasei gli imputati, 19 dei quali con accusati di associazione mafiosa, accusa ora caduta. Tra questi l’ex Nar Massimo Carminati e il ras delle coop Salvatore Buzzi ai vertici della ‘cupola romana’, secondo la Procura di Roma guidata da Giuseppe Pignatone. Presente alla lettura della sentenza nel’aula bunker di Rebibbia anche la sindaca Virginia Raggi.
Una sentenza che ha suscitato reazioni diverse. “Questa è una sentenza che riconosce l’esistenza di un’associazione a delinquere semplice non mafiosa. Le sentenze vanno rispettate. Questa ci dà torto su alcuni aspetti ma in altri riconosce il lavoro che abbiamo svolto. Aspetteremo le motivazioni per capire. Credo che faremo appello” ha detto evidentemente deluso il procuratore aggiunto Paolo Ielo. Soddisfazione invece per Giosuè Bruno Naso, legale di Massimo Carminati: “Non si possono fare speculazioni, non possiamo fare professionismo dell’antimafia. Questa sentenza ci dice che la Mafia è una cosa seria, se tutto è Mafia niente poi è Mafia. Dovrebbe essere revocato il 41 bis perché non c’è più la Mafia, ci ha passato 32 mesi, chi glieli ridà a Carminati? Adesso comunque pensiamo alla sentenza”. Stessa linea per l’avvocato di Salvatore Buzzi, Alessandro Diddi: “Abbiamo vinto, abbiamo sempre detto che la Mafia a Roma non esiste e così oggi è stato dimostrato. Abbiamo liberato questa città da una Mafia costruita. Abbiamo dato – prosegue – una grande lezione alla procura, che ha subito una sconfitta totale. Hanno investito tutto sul 416 bis, hanno impedito di accertare le corruzioni di questa città e ora spero si abbia il coraggio di riscrivere la storia della Pubblica amministrazione di questa città”.
“Ringraziamo i giudici e le forze dell’ordine per questa inchiesta – ha detto la sindaca di Roma, Virginia Raggi. – È una ferita molto profonda nel tessuto della città di Roma, i romani lo sanno bene. Quello che dobbiamo fare noi ora e’ ricucire i lembi di questa ferita, attraversi un percorso di legalità che non è facile perché dobbiamo tenere la guardia sempre alta”.
L’aula bunker di Rebibbia è stata gremita di giornalisti, cameraman e anche semplici curiosi. Ad attendere la pronuncia della corte anche troupe delle tv tedesche, polacche e inglesi. In totale per gli imputati la Procura aveva sollecitato condanne per oltre cinque secoli di carcere. Circa venti mesi di processo, centinaia di udienze e una mole di documenti impressionante con migliaia di intercettazioni depositate. I numeri di un processo che ha segnato la vita politica, amministrativa e giudiziaria degli ultimi anni.