Il Milan è fuori dalle coppe europee per un anno. La Uefa prende una decisione storica per il club sette volte campione d’Europa, che lascia il suo posto nei gironi di Europa League all’Atalanta, sostituita dalla Fiorentina nei preliminari .
“Il club non potrà partecipare alla prossima competizione Uefa per club a cui è qualificata nelle prossime due stagioni (una competizione sola nella stagione 2018/19 o in quella 2019/20, in caso di qualificazione)”, è la consueta formula della Camera giudicante, che negli ultimi anni ha emesso provvedimenti anche più duri, con squalifiche di un anno applicabili nell’arco anche di tre o quattro stagioni, oltre a multe. Il testo del comunicato in italiano, più di quello in inglese, ha confuso anche gli specialisti. La sostanza è: per il Milan nessuna sanzione economica, sconterà la squalifica saltando la prossima Europa League, a cui si è qualificato arrivando sesto in campionato. Il Milan resta convinto di pagare per colpe non proprie, visto che il procedimento davanti alla Uefa è legato alla violazione delle norme del fair play finanziario nell’ultimo triennio dell’era Berlusconi. Ma in questi mesi gli investigatori della Uefa per due volte hanno negato Voluntary Agreement e Settlement Agreement (due forme di contratti, una per il rientro volontario nei parametri, l’altro per il rientro attraverso sanzioni), rinviando infine il caso alla Giudicante per le “incertezze sul rifinanziamento del prestito e sul rimborso delle obbligazioni da effettuare entro ottobre 2018”, ossia sul debito che l’attuale proprietario Li Yonghong deve rimborsare al fondo Elliott