Nel marasma di comunicati, che da qualche giorno si rincorrono per allinearsi all’argomento che vuole corruzione e nefandezze d’ogni genere come protagoniste assolute del calcio, emerge una notizia. Marco Paoloni, saltato alle cronache nel 2011 nell’ambito dell’inchiesta sul calcio scommesse come pedina chiave, avrebbe scritto e pubblicato un libro verità.
Il dovere di giornalisti ci ha imposto di verificare, approfondire, prima di accodarci alla voce dello strillone che si attacca al gregge, finendo per esaurire voce e contenuti in un unico urlo. Fedeli ad un necessario e doveroso desiderio di erudizione e discernimento abbiamo riscontrato che ci trovavamo di fronte ad un libro, carico di tutti i presupposti per essere un interessante spaccato letterario. Innanzi tutto, abbiamo scoperto che Graus Editore ha pubblicato il libro, affidando l’onere della scrittura ad un completo sconosciuto, un certo Achille del Giudice. Operazione, questa, che appare sin da subito non essere intervenuta a caso. L’editore napoletano ha volutamente, e con ponderata sagacia professionale, puntato su questo autore e il suo particolare stile di scrittura. Il protagonista del libro, dal titolo Over-la scommessa della verità, è Marco Paoloni, al quale il costrutto letterario concede la parola narrativa, con l’intento di accordargli ciò che fino ad oggi nessuno ha voluto permettere: esporre la verità dei fatti. Il tutto avviene in una sorta di percorso investigativo, nel quale, il giocatore, all’interno di un particolare interrogatorio di se stesso, riporta inconfutabili verità, supportate da prove e documentazioni, che lo scagionano dalle accuse infamanti che gli hanno rovinato la vita.
In questo quadro viene anche dipinta, attraverso tinte vivaci e incisive, la presa di coscienza di Marco Paoloni, che si rivolge al lettore, allo sportivo in un sorta di desiderio di chiedere scusa per aver commesso errori, che lo hanno anche condotto a perdere tutto, ad intaccare finanche le fondamenta della vita personale. Ecco che, quando sembra esaurirsi il contenuto nel termine delle vicende del protagonista, interviene l’autore Achille, investendo il testo con l’intero carico della sua diversità letteraria. Il tutto accade con sorpresa del lettore, sebbene un assaggio di questa diversità ci viene fornita sia al principio del libro, sia in quella sorta di filo diretto del protagonista che appare parlare in prima persona. Achille s’infila, quasi in modo irruento, nelle vicende, per sviscerare e toccare argomenti di comprovato interesse culturale e sociale. Utilizza la tristezza, le brutture, degli argomenti narrati per dare tutte quelle risposte che, ogni genitore, allenatore, educatore, dovrebbe dare quando gli vengono poste domande sulla violenza, la diversità, i valori dello sport, le figure carismatiche, come: il campione, l’atleta, l’eroe.