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Caldo e incendi, brucia ancora L’Aquila. Il Comune chiede lo stato di emergenza

L’estate 2020 è stata segnata già da una media di più di 3 violente grandinate al giorno sul territorio nazionale dove si contano anche nubifragi, trombe d’aria e bombe d’acqua a conferma dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano con il moltiplicarsi degli eventi estremi. È quanto emerge da una elaborazione di Coldiretti su dati dell’European Severe Weather Database (ESWD) in riferimento all’ondata di maltempo che ha colpito a macchia di leopardo l’Italia, dopo il grande caldo. Segnali “di una tendenza alla tropicalizzazione” del clima anche in Italia, sottolineando poi anche l’emergenza incendi.

Ancora grave la situazione roghi a L’Aquila, dove da giovedì bruciano per roghi dolosi centinaia di ettari boschi tra la zona tra Arischia (all’interno del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga) e Pettino, quartiere del capoluogo di regione. Sono 8 i mezzi aerei attivi, tra cui 4 canadair, e decine gli uomini sul campo. “Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo”, stima Coldiretti sugli effetti degli incendi divampati in Italia, in particolare a L’Aquila e in Sicilia dove purtroppo si conta anche una vittima. Suscita infatti sdegno e commozione la morte di Paolo Todaro, un operaio forestale precario di 67 anni morto ieri a San Filippo Superiore nel messinese, dopo essere caduto in un dirupo mentre tentava di spegnere un incendio.

Il Comune dell’Aquila ha chiesto alla presidenza del Consiglio dei ministri la dichiarazione dello stato di emergenza per il territorio comunale del capoluogo d’Abruzzo, a causa degli incendi che stanno interessando per il quarto giorno le zone dei quartieri di Pettino e Cansatessa e la frazione Arischia, ha deciso la Giunta comunale. La deliberazione è stata inoltrata alla Regione Abruzzo, perché provveda a sostenere la richieste dell’ente al Governo ai fini dell’emanazione del provvedimento di stato di emergenza. La delibera approvata parte della considerazione “dell’estensione dei fenomeni e dell’estrema gravità del danno; pertanto – è scritto nel provvedimento – si profilano come indifferibili ed urgenti diversificate misure di difesa del territorio e di protezione della popolazione, misure straordinarie ed emergenziali che sono di impossibile attuazione per l’amministrazione Locale e per i soggetti colpiti e che si ritengono anche superiori alle possibilità di intervento della Regione Abruzzo”.

“Gli incendi – ha spiegato il sindaco Pierluigi Biondi – hanno finora interessato circa 700 ettari delle zone boschive che si trovano sopra i quartieri di Cansatessa e Pettino, densamente abitate, con un numero di residenti superiori a 10.000, e dell’abitato di Arischia, dove vivono 1.800 persone. Inoltre i danni rilevanti del patrimonio boschivo ricadono parzialmente all’interno del perimetro del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga”.

“La dichiarazione dello stato di emergenza – ha proseguito Biondi – è necessaria sia per l’applicazione delle procedure utili per incrementare l’azione finalizzata a un contenimento ancora più efficace degli incendi, sia per avere un’opportuna copertura delle spese elevatissime che Comune e Regione stanno sostenendo e dovranno sostenere ancora. I costi, peraltro, non sono sono quelli da sostenere per l’emergenza in corso, ma anche quelli del post incendio, quando i vigili del fuoco dovranno effettuare una ricognizione puntuale sull’area interessata con i droni e si dovrà procedere con le necessarie operazioni di bonifica”.

Ma a flagellare l’estate 2020 non ci sono solo caldo e incendi. Dopo la domenica di allerta gialla per temporali e connesso rischio idrogeologico su tutta l’Emilia-Romagna, lunedì in regione scatta per alcune zone anche criticità arancione per il maltempo.

Un’ondata di maltempo si è già abbattuta in provincia di Alessandria. Pioggia, grandine e forti raffiche di vento (95,4 km/h ad Alessandria) hanno provocato danni e disagi. Alcuni siti web specializzati in meteorologia parlano di ‘downburst’, le folate di vento che infuriano con moto discendente uscendo dal fronte avanzante di un temporale.

Danni da maltempo, pioggia e forte vento anche in provincia di Modena. E al Sud una violenta grandinata è caduta anche su Taranto provocando, secondo quanto verificato da Coldiretti Puglia, “gravi danni a frutteti, vigneti e ai campi di angurie e meloni a Ginosa e Castellaneta”.

Coldiretti insiste poi sul maltempo in relazione soprattutto dei danni ai campi. “Da nord a sud del Paese si sono verificati violenti temporali con pesanti danni all agricoltura come in Campania nel Sannio ed in Irpinia dove chicchi di grandine grossi come palline da ping pong sono caduti in alcune fasce di territorio senza lasciare scampo a uliveti, ortaggi in pieno campo, frutteti, vigneti e tabacco secondo il monitoraggio della Coldiretti”.

La grandine è proprio la più temuta in questa fase stagionale, spiega Coldiretti “per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni nei campi dove è in piena raccolta la frutta estiva e sta per iniziare la vendemmia con il rischio della perdita di un intero anno di lavoro”.

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