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CALIGARI E IL CANDIDATO PERFETTO: HA GIA’ UN LAVORO E NON HA BISOGNO DELLA POLITICA PER SOPRAVVIVERE

Mi sono premurato di spiegare al dottor Calligari che non andrò a votare sempre ecomunque, almeno fino a quando non avrò trovato il candidato perfetto.

Credo di averlo spiazzato, per troncare sul nascere ogni altro argomento di discussione sul tema. Ma lui non siè lasciato passare la mosca davanti al naso. Quell’espressione l’ha quasi folgorato. Tant’è che, mentre sorseggiava con movenze lente il caffè giusto per non bruciarsi il labbro, subito ha riposto la tazzina nel piattino. Ha afferrato un tovagliolino dal tavolo e mi ha incalzato:
Ma lei lo sa, vero, che il candidato perfetto esiste?”.
Ed io che pensavo di averlo scoraggiato, ora mi ritrovo nel mezzo di un acceso contraddittorio. M’irrigidisco. Una grassa risata non mi sembra più sufficiente ad evitare l’escalation dei ragionamenti arditi verso i quali di sovente s’incammina il dottor Calligari. E mi tocca sorbirne gli effetti. “Esiste. Esiste. Il candidato perfetto esiste. Sa come fa a riconos
cerlo, il mio caro Edoardo?”.
Mi porto alla mano alla fronte, consapevole del guaio che ho scatenato. Mi stropiccio le palpebre quasi per fargli credere che sono ancora in quella fase troppo vicina alsonno per lasciarmi trascinare in un botta e risposta. Ma lui nonha pietà e incalza: ”Sa come fa a riconoscerlo?”. Provo un’ultima chance, dando un’occhiata severa all’orologio lasciando intendergli che il tempo è tiranno. Ma lui no, lui insiste: “Sa come fa a riconoscere il candidatoperfetto?”.
M’arrendo e scuoto la testa prima di pronunciare la resa: “No, non lo so. Me lo dica”.
Soddisfatto d’arrivare tempestivamente al verdetto, il dottor Calligari invita: “Lei esamini il candidato. Analizzi un po’questo diavolo di cosa vive. E si chieda checosa andrà mai a combinare se non vincerà le elezioni”.
Silenzio.
“Deve avere un lavoro: quello è il candidato perfetto” sentenzia d’un fiato il dottor Calligari.
A me sembra una grande cavolata tutta questa storia. Come dire che dei professionisti della politica non ci sia bisogno. La trovo un’assurdità: come se l’onestà e lacompetenza siano gli unici requisiti. Eppure proprio l’evoluzione delle vicende politiche ha dimostrato anche negli ultimi tempi che l’amministrazione della cosapubblica debba essere affidata a persone esperte di leggi e di prassi. Come dice il Vangelo? Siate prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Mica la politica può fare il primo uomo dabbene che passa!
Il dottor Calligari annuisce. E me ne stupisco: che stavolta siapronto a riconoscere le mie ragioni e ad ammettere che s’
è sbagliato? Non può essere. E poi così presto?
A questo punto il dottor Calligari prende a camminare, con lunghi passi che nonaccennano mai a infilare il corridoio, il disimpegno e l’uscita come io inveceauspicherei. Piuttosto, ne fa quattro o cinque verso il ballatoio e poi torna subitoindietro. In silenzio. Fino a quando non mi si para di fronte e con l’alito ancora pastoso della notte misbatte ad un palmo l’indice perpendicolare al mio naso: “La prego. Non si fidi di un candidato disoccupato, di uno che se non cattura il suo voto si ritrova a pietire un posto…La prego non si fidi”.

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