Il sindaco di Sorrento nega l’evidenzia. Dopo 5 lunghi anni ci ripensa . Intanto
La camorra dilaga. con Investimenti , prestatomi e droga sono frequenti eppure ci sta ancora chi dice non esiste a Sorrento ed in Penisola invece di allertare le forze dell’ordine presenti sul territorio proprio per le funzioni istituzionali che riveste oramai da 7 anni.
Il recente bene confiscato e le risultanze processuali sull’omicidio del consigliere comunale Tommasino pur se storie diverse ci forniscono un quadro allarmante della situazione con connessioni financo nella pubblica amministrazione. I gruppi consiliari di Sorrento e della Penisola tiepidi e premurosi evitano di affrontare a muso duro la questione Preoccupati di danneggiare il nome Sorrento e l’economia mentre di indagini patrimoniali si stentano ad avviare
.L’agenzia nazionale ha chiesto agli enti presenti sul territorio Comune, Provincia e Regione la manifestazione di interesse per l’uso del bene confiscato ex art 12 del decreto legge 306/92 in danno di Mario Papale in esecuzione della sentenza definitiva della Cassazione sezione II del 08.05.2013 .
L’auspicio e che si riprenda quell’informazione e diffusione della cultura della legalità interrotta a conclusione nel lontano 2010 del Bando dedicato a Don Peppe Diana . / lunghi anni di silenzi che non fanno ben sperare. Ecco perché bisogna fare rete ,non abbassare la guardia e chiedere ad alta voce lotta ai poteri criminali, elevare i livelli di sicurezza sul territorio non con fumo e chiacchiere ma con azioni e fatti concreti. Staremo a vedere.
Antonio Turri Presidente nazionale e Rosario Fiorentino referente regionale