“Il ministro dell’Interno può girarci intorno quanto vuole ma la realtà è che, sulla società Lande, governo e istituzioni hanno letteralmente dormito. Alfano si nasconde dietro al cambio di assetti societari dimenticando che l’ex Ad di questa società, Marco Cascella, è stato al comando dal 2009 e fino a pochi mesi fa mentre vinceva grandi appalti in tutta Italia su opere strategiche per il governo. E’ incredibile che da ottobre ad oggi non sia scattata l’interdittiva antimafia per la società che Cascella amministrava, dopo che la DDA di Napoli aveva fatto scattare indagini e arresti domiciliari. C’è voluta la recente inchiesta che ha travolto il Pd campano per accendere definitivamente i riflettori sulla società partenopea, nonostante l’ex Ad fosse già stato coinvolto nell’inchiesta Medea – riguardante politici, appalti e imprese legate al clan dei Casalesi – per alcune gare d’appalto sospette”.
Lo affermano i deputati M5S in commissione Cultura e Antimafia che mercoledì scorso, in Aula, hanno rivolto il question time al ministro Alfano.
“Rispetto a quanto emerso con l’inchiesta Medea avevamo chiesto conto dell’accaduto, in un precedente question time, al ministro Franceschini, il quale infelicemente aveva affermato di non ritenere necessaria una verifica degli affidamenti alla società Lande, in quanto avvenuti in data precedente alla conoscibilità delle indagini. Un approccio di inaccettabile superficialità e disattenzione. A nostro avviso non c’è tempo da perdere e il prefetto deve procedere subito con un’interdittiva senza attendere che la società cambi i suoi assetti societari per uscirne pulita”.