Napoli è a rischio di crisi idrica , il livello delle acque nelle cisterne , è ormai ai minimi storici , sarà colpa dell’assenza di piogge e dei serbatoi a secco ma i cittidini dovranno prepararsi alla limitazione delle forniture. E’ proprio per questo che le statistiche relative alle prossime settimane non sono per niente positive, anzi sono del tutto negative. La questione riguarda Comune e Regione , perchè l’allarme di penuria d’acqua sta interessando non solo Napoli, ma l’intera Regione Campania , a cui si richiedono degli interventi integrati.
Alfredo Pennarola, direttore dell’Abc, l’azienda idrica comunale, misura bene le parole per evitare di accrescere l’allarme, con tutte le conseguenze che questo può portare, ma la situazione potrebbe diventare, in caso di mancate piogge, da difficile a critica. Tanto che l’acquedotto ha approntato due piani: il piano A, più soft, e il B, con misure più stringenti.
“Abbiamo una riduzione delle fonti di approvvigionamento proprie e di quelle della regione. Stiamo operando gestendo questa carenza idrica per soddisfare il fabbisogno di Napoli e di 29 comuni cui forniamo l’acqua”.”Stiamo fronteggiando la penuria di acqua – aggiuge Pennarola con una serie di opere, come rimettere in funzione alcuni vecchi pozzi che non utilizzavamo. È una corsa contro il tempo per aprirne sette-otto. Se questo non fosse possibile, e se la situazione non migliorerà, scatterebbe il piano B. Che prevede la riduzione della pressione a fasce orarie soprattutto di notte. Si tratta di un sistema di turnazione di tre settimane per le 15 zone individuate che, al momento non vogliamo prendere in considerazione, ma che è giusto prevedere”.
In allerta anche la Protezione civile comunale, con il dirigente Giovanni Spagnuolo, che annuncia, in caso di emergenza idrica, il via a una campagna di comunicazione, determinante per evitare sprechi, e interventi per tutelare innanzitutto anziani e diversamente abili. “Il sistema capillare delle fontanine pubbliche – aggiunge Spagnulo – consentirà il prelievo dell’acqua potabile in caso di mancanza nelle case. L’intervento delle autobotti, a cura dei Vigili del fuoco perché la Protezione civile del Comune non ne ha a disposizione, sarà attivato in caso di necessità”. Mentre La polizia municipale, infine, dovrà vigilare sul prezzo delle acque minerali in commercio per evitare speculazioni.
Infine a parlare è il vicesindaco e assessore all’Ambiente ,Raffaele Del Giudice, a capo dell’unità di crisi idrica : “La crisi idrica potrebbe arrivare, se non cambiano le condizioni. Alcune Regioni hanno già proclamato lo stato di emergenza. Noi ci stiamo organizzando. Da 6 mesi abbiamo istituito un tavolo interistituzionale e stiamo monitorando falde, pozzi e l’approvvigionamento da altre regioni. C’è uno stato di forte allerta perché i bacini sono quasi al di sotto del minimo storico, a causa delle minori precipitazioni”.
Una situazione critica, la siccità che ha gia colpito altre Regioni Italiane, ora minaccia anche la Campania, che però stando alle dichiarazioni precedenti, ha già presp precauzioni e solo rispettando i piani relativi a tale crisi si potrà evitare il peggio , ovvero il duro razionamento previsto nel caso in cui la situazione dovesse peggiorare.