Si è tenuto oggi pomeriggio presso l’Auditorium – Sala Vergineo del Museo del Sannio, l’ incontro nell’ambito del progetto “il viaggio della speranza- Visitare i carcerati” promosso dalle Camere penali della Campania, dall’Associazione “Nessuno tocchi Caino”, dal Movimento forense e dal Garante campano dei detenuti.
Focus del dibattito sono stati i temi dell’ inserimento, educazione e sanità “a seguito di veri e propri blitz” così come ha dichiarato il Garante campano.
Nonostante gli sforzi della direzione e della polizia penitenziaria, – ha dichiarato Rita Bernardini in merito al carcere di Benevento – è difficile far scontare la pena secondo costituzione. Abbiamo apprezzato gli sforzi ma i detenuti sono troppi rispetto alle forze in campo e l’area educativa, ad esempio, richiederebbe il doppio del numero attuale a Benevento. Un problema grave, poi, è quello legato alla sanità. Oggi abbiamo visitato il reparto di salute mentale che dovrebbe essere una vera e propria struttura sanitaria ma non ha nulla di sanitario.
A prendere poi parola soffermandosi sulla situazione del carcere minorile di Airola è stato il Garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello che ha così dichiarato:
“Un viaggio della speranza e alla fine usciamo dalle strutture per illustrare la fotografia della situazione. Ad Airola ci sono 24 ragazzi e 3 stranieri, con età che parte dai 14 anni e nella struttura caudina si vive una situazione unica in Italia: 8 di loro possono uscire dal carcere per attività di lavoro sul territorio ma non basta, abbiamo bisogno di dare delle risposta in termini di qualità. I ragazzi sono iscritti ai corsi per gli attestati di scuola elementare e media ma in pochi prendono parte. E allora serve intervenire perchè si deve partire dalla cultura e dalla scuola dell’obbligo. Il carcere non deve essere la risposta semplice ai casi di accuse di omicidio. Ne sono 27 tra Nisida e Airola che devono affrontare queste accuse e tutti sono affranti perchè non avvertono il peso delle loro azioni. Questo fa capire che è la politica a sbagliare: alla microcriminalità non si risponde col carcere”.
All’evento erano presenti anche il Presidente della Camera Penale di Benevento Simona Barbone e Il direttore del carcere beneventano Gianfranco Marcello.