Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale europea (GUUE) del 28 febbraio (C75) la domanda di registrazione della denominazione “MARRONE DI SERINO / CASTAGNA DI SERINO”, ai sensi del Regolamento comunitario CE n. 1151/12, relativo alla protezione delle denominazioni d’origine tipiche dei prodotti agroalimentari.
Sta per concludersi quindi l’iter per il riconoscimento dell’ambito marchio comunitario, avviato dal Comitato promotore nel 2014. Nei prossimi 3-4 mesi dalla pubblicazione ed in assenza di eventuali opposizioni da parte degli altri Paesi membri, la Commissione europea renderà definitiva la registrazione della IGP con apposito Regolamento, il ventiquattresimo marchio europeo della Campania, la decima IGP, la terza tra le castagne tipiche, dopo quelle di Montella e di Roccadaspide.
La denominazione che sarà registrata prevede, da parte degli operatori della filiera, sia l’utilizzo del termine commerciale “Marrone” che “Castagna”. Una doppia denominazione concessa solo poche volte dalla Commissione europea (es. Piadina Romagnola o Piada Romagnola IGP), perché i promotori e il Ministero delle Politiche Agricole hanno dimostrato la storicità di entrambe le denominazioni..
La zona di produzione del Marrone/Castagna di Serino IGP comprende il territorio dei seguenti Comuni: Serino, Solofra, Montoro, S. Michele di Serino, S. Lucia di Serino, S. Stefano del Sole, Sorbo Serpico, Salza Irpina, Chiusano S. Domenico, Cesinali, Aiello del Sabato, Contrada e Forino ricadenti nella Provincia di Avellino e i Comuni di Giffoni Valle Piana, Giffoni Sei Casali, S. Cipriano Picentino, Castiglione del Genovesi e Calvanico ricadenti nella Provincia di Salerno.
La superficie stimata ammonta a circa 3.600 ettari (2400 nell’avellinese e 1200 nel versante salernitano), che dà luogo ad una produzione media annua di 60 mila quintali all’anno (resa media produttiva unitaria più alta di tutto il Mezzogiorno) ed un fatturato superiore ai 5 milioni di euro. I dati produttivi ed economici indicati però si riferiscono al periodo pre-cinipide, prima quindi che il temibile parassita falcidiasse castagneti e prodotto esitato.
L’iniziativa del Marrone di Serino IGP va aggiungersi a quelle già da tempo in essere della Castagna di Montella Igp e del Marrone di Roccadaspide Igp (mentre è ancora in istruttoria anche la proposta della Castagna di Roccamonfina), consentendo così all’importante filiera castanicola campana di potersi fregiare di un altro marchio geografico di qualità sia per concorrere nell’agguerrito mercato nazionale ed internazionale, che per tutelare le proprie produzioni di eccellenza.
Il Marrone/Castagna di Serino IGP presenta caratteristiche qualitative di pregio che ne fanno una delle produzioni castanicole di eccellenza a livello mondiale: facilità nella pelatura; particolari proprietà calorimetriche tale da essere trattato dalle industrie di trasformazione con estrema facilità anche a temperature elevate, soprattutto per la sterilizzazione, senza alterare le qualità del frutto; pezzatura grossa; assenza di settatura del frutto; ottime qualità organolettiche e dolcezza di sapore che lo rendono molto favorito dal punto di vista commerciale (caldarroste e marron glacé in particolare). Tutte qualità intrinseche raggiunte dopo secoli di buona pratica agronomica associata ad una dedizione assoluta da parte degli operatori locali.
L’attività di controllo sulla conformità del prodotto al disciplinare sarà svolta dal Dipartimento Qualità Agroalimentare (DQA) di Roma, che già certifica la Mozzarella di Bufala Campana DOP.
Italo Santangelo