C’era una volta un’altra Capri. Erano gli anni ’50 e il Paese muoveva i primi passi di lavoro e sacrificio nell’attesa del boom economico che sarebbe venuto.
Ma tutto ciò non valeva per l’isola azzurra, che viveva in un mondo ed una filosofia di vita tutti suoi, fatti di eccentricità (anche nel vestirsi), Dolce Vita, molle goduria di ogni giornata tra rinfrancanti ozi, lunghi meravigliosi bagni nelle acque cristalline che baciavano i Faraglioni, la Grotta Azzurra con il suo fascino misterioso e personaggi VIP (veri) provenienti da ogni angolo del pianeta per ritrovarsi nella Piazzetta.
Perché la verità è che Capri non è mai appartenuta alla Campania, tantomeno all’Italia o al mondo: è semplicemente il luogo fisico dove si materializza l’iperuranico sogno del Paradiso Terrestre.
Ed è proprio questa l’isola che racconta Achille della Ragione, eclettico personaggio ben noto alle cronache della vita e della cultura napoletana, nel suo ultimo libro “Capri tra Arte, Bellezza e Mondanità” (PP 168 – € 15,00) per Giammarino Editore.
Il testo è corredato da oltre 200, in molti casi rarissime, foto d’epoca rigorosamente in bianco e nero, tra le quali scorrono in una immaginaria passerella tra le immortali stradine, donne dal fascino divino e uomini da quello del potere e della finanza. Jackie e Onasiss, l’avv. Agnelli ed il re Farouk in costume da bagno, Sofia Loren e Audrey Hepburn, Soraya e Brigitte Bardot.
L’autore si fa testimone di quel tempo e racconta le sue vacanze nella villa posseduta per trent’anni sull’Isola, fatti sconosciuti e profili inediti di personaggi come i musicisti Peppino di Capri e Guido Lembo, nobili caratteristici come Dado Ruspoli e Pupetto di Sirignano, Adriana Di Fiore della boutique La Parisienne e la pittrice Carmelina.
Non manca, però, l’impegno culturale di della Ragione il quale, da sempre organizzatore di seguitissime ed approfondite visite guidate a Napoli, completa il viaggio del suo lettore nella Dolce Vita, affiancandogli quello nelle bellezze dell’arte e della cultura caprese sulle quali non sempre ci si sofferma nella giusta misura.