Aprirà alle 16 a Roma la camera ardente del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega Mario Cerciello Rega , ucciso due notti fa con 8 coltellate. Una forte emorragia è stata la causa della morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. È quanto emerge dai primi risultati della autopsia svolta sul suo corpo. L’emorragia è stata causata dalle 8 coltellate inferte da Elder Finnegan Lee, il 19enne americani che ha confessato di essere l’autore dell’aggressione con il coltello. Il giovane, fra l’altro, fa uso di psicofarmaci. Nella stanza di albergo dove alloggiava insieme all’altro fermato gli inquirenti hanno rinvenuto un flacone di Xanax, un potente ansiolitico. Una vita da sogno, con ville nella zona più esclusiva di San Francisco, carte di credito a disposizione e viaggi per il mondo spesati da mamma e papà. Questa la vita di Lee Elder Finnegan, 19 anni, e Gabriel Natale Hjorth, 18 anni, i due giovani americani rei confessi dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Studenti di una scuola cattolica, amici sui banchi del liceo, talenti dello sport. I vicini di casa si dicono sconvolti, parlano di bravi ragazzi, ma ora si rivela la loro doppia vita, fatta di eccessi, droga e alcool ma lontano da casa.
Fino alle 20.30 sarà possibile rendere omaggio al 35enne nella cappella di piazza Monte di Pietà, a pochi passi dalla caserma dei carabinieri di piazza Farnese dove da anni Rega prestava servizio.
E ieri sera il gip di Roma Chiara Gallo ha convalidato il fermo dei due americani accusati di concorso in omicidio e tentata estorsione.
“Siamo scioccati. Esprimiamo le più profonde condoglianze alla famiglia del brigadiere Cerciello Rega” afferma la famiglia di Finnegan Lee Elder in un comunicato. “Non abbiamo informazioni indipendenti sull’accaduto, non siamo stati in grado di avere comunicazioni con nostro figlio. Chiediamo il rispetto della nostra privacy durante questo momento difficile. I nostri pensieri vanno a coloro che sono stati colpiti da questa tragedia”.
“Quel che è accaduto al vice brigadiere Mario Cerciello Rega – scrive su Facebook Luigi Di Maio – ci lascia ancora senza pace. C’è un passo in più che però possiamo compiere. Ed è quello di equiparare il trattamento delle vittime del dovere a quello delle vittime del terrorismo. È un tema dibattuto da tempo a cui il Parlamento deve rispondere. C’è già una legge del M5S depositata dal nostro senatore Gianmarco Corbetta. Spero che si riesca presto ad incardinare in commissione e che il testo trovi il supporto di tutte le forze politiche”.
Restano però ancora molti punti oscuri della vicenda: I due giovani erano in cerca di droga a Trastevere ma la sostanza acquistata era semplice aspirina: dopo essersi resi conto di essere stati ingannati hanno rubato la borsa del pusher che conteneva il suo cellulare. L’uomo ha quindi contattato i due chiamando il suo numero di telefono per avere indietro la borsa. Il pusher avrebbe poi chiamato il 112 per comunicare che era stato scippato e che si era accordato con i due americani per la restituzione della borsa. A questo punto, all’orario stabilito, i due carabinieri in borghese si sono recati in via Pietro Cossa, nel quartiere Prati, una zona centrale piena di studi di avvocati e famiglie borghesi. Lì hanno incontrato i due ragazzi con i quali è scoppiata una violenta colluttazione durante la quale il vicebrigadiere è stato colpito con otto coltellate.