Oggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere hanno vissuto una giornata particolare le 64 detenute del reparto Senna tutte di alta sicurezza. Organizzato dal garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello, e dal rotary club Posillipo di Napoli, c’è stato un pranzo preparato dalle stesse detenute in questo clima un po’ surreale e familiare, unico che ha consentito alle detenute delle due sezioni di potersi incontrare, cucinare e mangiare insieme. C’è stato un menu prelibato: antipasto di mare, fiori di zucca ripieni di ricotta, bruschette, prosciutto e mozzarella; primo piatto di spaghetti a vongole; secondo piatto di frittura di mare; parmigiana di melanzane e insalata e per chiudere babà, limoncello e caffè. Erano presenti il presidente del Rotary club Posillipo Paolo Giugliano con una forte delegazione di rotariani, la vice direttrice Mariella Parenti, il comandante Gaetano Manganiello, L’educatrice di reparto Giovanna Tesoro e diversi ispettori e commissari dell’Istituto. Per il Garante dei detenuti Samuele Ciambriello:<<Le detenute, a prescindere dal reato meritano un’attenzione particolare così come in parte si fa già in quest’istituto grazie a laboratori di sartoria e ricamo, e un centro estetico. Sono convinto che reinserire loro sia nella società che hanno offeso che nella famiglia che hanno fatto soffrire per i loro errori, sia importante per “bonificare” l’intero ambiente dove abitano. Una detenuta che evita la recidiva, è un passaggio di crescita per la società e per migliorare la qualità della famiglia, dei propri figli e dell’intero ambiente nel quale andranno a rivivere>>.
Durante le 3 ore conviviali sono accaduti dei fatti toccanti, come i festeggiamenti per il compleanno di una delle detenute, la testimonianza di una detenuta che ha raccontato di essere nonna, bisnonna e trisavola e di avere 40 nipoti, e soprattutto verso la fine del pranzo la notizia che 3 detenute erano state liberate e hanno festeggiato insieme alle altre compagne. Sempre presente a queste iniziative di promozione umana e di solidarietà il magistrato di sorveglianza Marco Puglia che nel suo intervento ha detto tra L’altro: <<Condividere il pasto è un modo concreto di comunione, uno strumento di confronto. L’iniziativa promossa oggi è un grande segnale. Viviamo tempi in cui si parla di separazione, di non accoglienza, non tutte le persone nella società vivono questo distacco e questa indifferenza e la presenza di tanti volontari oggi dimostra che la società nella quale viviamo è più accogliente di quello che sembri . Il mio è un ringraziamento agli organizzatori. L’augurio a voi detenute: valorizzate questi gesti e queste iniziative>>.