Ciambriello: “Il carcere dovrebbe essere un luogo che privilegia l’aspetto inclusivo piuttosto che un luogo di contenimento”
Al 15 dicembre 2022, in Italia, in carica al servizio sociale minorile erano presenti 14221 giovani, tra i quali, 6400 sono campani, in particolare della provincia di Napoli. Di questi 14221 minori presi in carico dai servizi sociali, 375 sono detenuti presso i 17 Istituti Penali Minorili. Nello specifico: Nisida ospita il maggior numero di detenuti, 57, di cui 20 immigrati, mentre Airola ne ospita 37, di cui 8 immigrati. Proprio del carcere di Nisida ha parlato il Garante campano delle persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello, dopo essere stato in questo Istituto insieme all’Onorevole Aboubakar Soumahoro, Deputato del gruppo misto. All’uscita Ciambriello ha dichiarato:
“È aumentato il numero di adolescenti a metà, che passano dal disagio alla devianza, poi alla microcriminalità: adolescenti fortemente influenzati dalla cultura della criminalità organizzata. Ciò che mi spaventa è la mancanza di consapevolezza del reato. Negli anni ‘80 e ’90 i minori a rischio venivano considerati come soggetti bisognosi di aiuto e di una guida, non solo di una punizione. Oggi la stragrande maggioranza della popolazione considera questi minorenni come una minaccia per la convivenza civile, di conseguenza invoca carcere, custodia, afflizione, repressione”.
Un altro punto focale della riflessione del Garante è l’accudimento e il reinserimento dei giovani detenuti:
“Il carcere dovrebbe essere un luogo che privilegia l’aspetto inclusivo piuttosto che un luogo di contenimento. Il paradosso è che negli istituti penali, come a Nisida, i minori studiano e seguono corsi di reinserimento sociale. Ma tutti gli altri, come quelli che vanno nelle comunità o quelli che hanno l’affidamento in prova o ai servizi sociali, per loro che facciamo? Perché non interveniamo prima su queste vite mozzate da violenza, precarietà economica, affettiva e culturale?”
In Italia 908 ragazzi sono presenti in comunità convenzionate. In Campania attualmente 146, strutture diverse dal carcere. Samuele Ciambriello, nel 1989, fondò sia la Comunità “La Mansarda” a Bucciano, in provincia di Benevento, sia la Comunità “Il ponte”, sopra Nisida, come luoghi alternativi al carcere. Da qui la sua esperienza proficua dall’89 al 2004. In queste due comunità passarono 504 minori.
“Dobbiamo prevenire piuttosto che curare, per garantire un futuro a questi ragazzi: da cittadini liberi, che si devono nutrire non di pane e illegalità, ma di diritti e responsabilità, doveri e felicità”. Così conclude il Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello.
Di Claudio Bencivenga