“Bene o male, purché se ne parli”, diceva Oscar Wilde nel lontano 1890. Chissà se ha pensato a questa celebre frase del romanziere irlandese, Carlo Aveta, candidato con Vincenzo De Luca, lista Campania in #Rete, all’alba della sua campagna elettorale per le elezioni regionali della Campania.
Già, perché Aveta, nel corso di queste settimane, è diventato uno dei politici più chiacchierati della scena partenopea e non solo, a causa di un suo post su Facebook di qualche mese prima, tanto da ritrovare il suo nome su tutti i giornali, alle radio e persino citato da Roberto Saviano in un intervento di denuncia alla politica di casa nostra.
Non ha dubbi, però, il politico porticese: “Chi vuol parlar male è solo un creatore di notizie”. Scrive sulla sua pagina Facebook. “Non rilascerò alcun ‘virgolettato’ fino a giochi fatti”.
E, invece, ecco che Aveta accetta il confronto con noi e il nostro pubblico, si sottopone alle nostre domande per fare chiarezza sulle vicende che, dice, “hanno stufato”.
Come mai ha cambiato idea sul suo “silenzio stampa” e ha deciso di concederci quest’intervista?
“Perché sui giornali continuano ad uscire una serie di sciocchezze, quindi, ho deciso di parlare e spiegare le cose per come sono realmente. Facciamo due esempi. Il primo è una foto che ho commentato di tre uomini in mutande e baby-doll, liberamente in giro per le strade. Associai a quest’immagine la seguente frase, ‘si può dire, in un paese democratico, che questi mi fanno schifo?’, riferendomi ovviamente a quei tre soggetti specifici, non ai gay, che non ho mai menzionato, cosa che, invece, è apparsa in molti virgolettati di diversi giornali, additandomi subito come razzista. Successivamente, è sorta questa polemica sulla mia visita al cimitero di Predappio, luogo visitato da 500.000 persone ogni anno, un museo, un cimitero monumentale. La mia foto è stata fatta passare per un reato. Mi rendo conto di essere uno che dà fastidio, stanno scavando nella mia vita e non avendo trovato foto con trans, erogatori di mazzette, o con delinquenti, hanno utilizzato una visita ad un luogo storico per creare scalpore.”
A proposito della sua visita a Predappio, l’approdo nelle liste di De Luca vuol dire che Aveta sta modificando il suo credo politico o che il Sindaco di Salerno mette d’accordo tutti?
“Io sono stato all’opposizione di Caldoro per tre anni, un’opposizione dura, forte, portata avanti in aula, in televisione e sui giornali, motivata dal fatto che la Sanità campana è considerata dai dati del Ministero della Salute ultima per servizi erogati, i trasporti sono stati tagliati del 40% delle corse, i Fondi Europei tornano a Bruxelles, sul ciclo dei rifiuti non si è fatto alcun passo avanti. Le questioni ideologiche credo appartengano al millennio scorso, ritengo non esista più una Destra e una Sinistra. Basta guardare al Parlamento, dove dal 2011 PDL e PD hanno votato tutto assieme, quindi di conseguenza è venuto il momento di scegliere i politici in base a ciò che hanno fatto e alla loro moralità, e i cittadini questo lo sanno.”
Quindi è d’accordo con chi sostiene che votare per De Luca non è votare a Sinistra?
“La Sinistra è rappresentata da Vozza. Ritengo che De Luca rappresenti una Sinistra moderata e va considerato che il 30% del suo schieramento è composto da liste provenienti dal centro Destra (Campania in #Rete, UDC, Centro Democratico). Io ho compiuto questa scelta già nel 2012, quando, l’anno dopo, nel 2013, il Centro Destra, in Campania, vinse sia alla Camera che al Senato: una scelta tutt’altro che conveniente. La coalizione di De Luca è una coalizione di centro, votabile da tutti.”
De Luca, come Renzi, ha dichiarato “ci sono degli impresentabili nelle mie liste”. Ce l’aveva anche con lei?
“De Luca ha precisato più volte che io sono una persona perbene. Gli impresentabili sono quelli che hanno condanne, procedimenti penali in corso. Io dopo sedici anni di consiglio comunale, cinque di consiglio regionale, non ho alcun procedimento penale in corso, anzi, nello scandalo che ha coinvolto tutti i consiglieri regionali d’Italia sui fondi dei Gruppi, fondi della Comunicazione e per i portaborse, io risulto prosciolto in fase istruttoria, quindi senza esser stato coinvolto in alcun processo. In più, ricordo a tutti, che ho fatto un gesto eclatante, ho rinunciato al vitalizio, proprio perché ritengo che la politica debba essere fatta di fatti per il popolo, di moralità.”
Lo slogan di De Luca è “mai più ultimi”. In che modo lo siamo diventati?
“La Campania è ultima in tutte le statistiche degli ultimi tre anni. Basti pensare che veniamo paragonati, dall’Unione Europea, per servizi erogati, ad alcune regioni della Romania e dell’Albania. Siamo ultimi per servizi sanitari, la Circumvesuviana è sul lastrico, in quanto a Fondi Europei ci ha superato persino Calabria e Basilicata in termini di spesa. La perdita di quei soldi è una grossa pecca della Giunta Caldoro, un crimine in termini di sviluppo e possibilità di posti di lavoro. A Caldoro va riconosciuto di aver sanato il bilancio della Regione, tuttavia, per far ciò ha dovuto tagliare servizi a disposizione dei cittadini.”
Cosa proporrà Carlo Aveta non appena dovesse essere eletto Consigliere Regionale?
“La prima cosa da fare è ripristinare il servizio di semi-convitto ai bambini down, 1500 fanciulli a cui è stato tolto ad ottobre dello scorso anno. Una regione che spende soldi in sagre, feste di piazza, è vergognoso che non trovi 40 milioni l’anno in un bilancio di 15 miliardi per garantire un diritto sacrosanto. Inoltre, dobbiamo rassicurare tutti i campani che l’acqua resterà un bene pubblico, al contrario di quello che ha provato a fare Caldoro, bloccato dal sottoscritto e da altri due colleghi, tanto che ce ne ha reso merito il Comitato per l’Acqua Pubblica con un comunicato ufficiale, ringraziando coloro che si erano impegnati. Poi, va messa mano a Trasporti e Sanità, anch’essi devono restare pubblici e, finalmente, ripartire.”