Carmine Valentino succede a Carmine Valentino alla guida della federazione provinciale del PD di Benevento. Domenica 29 ottobre, infatti, si è svolta l’assemblea provinciale che ha incoronato nuovamente il sindaco di Sant’Agata dei Goti alla guida del PD sannita. Una elezione scontata, visto e considerato che il segretario uscente non aveva sfidanti e attorno al suo nome si erano ritrovati i maggiori esponenti piddini provinciali. Una elezione nel segno della continuità, con Valentino che era succeduto ad Erasmo Mortaruolo nel 2015 in seguito alle dimissioni di quest’ultimo, eletto successivamente alla carica di consigliere regionale.
Il neo segretario, che nella sua relazione programmatica tenuta subito dopo la rielezione ha fissato gli obiettivi da qui ai prossimi anni, è apparso carico e determinato, desideroso di rimettersi subito al lavoro. Sfide importanti lo attendono da qui all’ immediato futuro, con le elezioni politiche della prossima primavera che si intravedono oramai all’ orizzonte. Secondo i rumors, Valentino sembra essere in pole position per una possibile candidatura alla camera dei Deputati. Ma quanto ci sia di vero, al momento, è dato saperlo solo dal diretto interessato. Se è vero come è vero, tuttavia, che in conclave chi entra Papa esce poi cardinale, la rielezione plebiscitaria a segretario provinciale, offre a Valentino un posto in prima fila da spettatore assai interessato.
Dei programmi, degli obiettivi fissati, della squadra e delle possibili alleanze in vista delle elezioni politiche, ne abbiamo parlato proprio con il diretto interessato, che non si è per nulla sottratto al confronto.
Segretario Valentino, quali sono le sue sensazioni a distanza di 48 ore dalla sua rielezione a segretario provinciale del PD di Benevento?
“Le sensazioni sono positive sulla base di entusiasmo che sta prendendo piede su quella che è una classe dirigente che negli ultimi anni ha avuto un ruolo da protagonista ed ha ridato centralità ai territori. Siamo tutti attori protagonisti di un processo nuovo e di una fase diversa non solo per opportunità, ma anche per una necessità che abbiamo. Ritengo infatti che l’unità vada costruita giorno dopo giorno e questa è una grande sfida che va raccolta da tutti. Mi sono dato come obiettivo quello di essere interprete fino in fondo di questo sentimento. L’unità parte dai territori, dai circoli territoriali, attorno ai quali vedo un rinnovato entusiasmo dei coordinatori neo eletti, ma anche di tutti quei coordinatori che sono stati riconfermati alla guida del circolo territoriale che rappresentano. Un impegno forte, da protagonisti, che li vede protagonisti rispetto a quello che è il tema vero, ossia di un’azione forte e propositiva del partito. Tutto ciò in vista dei tavoli programmatici che abbiamo in cantiere di realizzare e che impegna tutti a dare un contributo forte nei confronti di una federazione provinciale e di un partito che vuole svolgere sempre di più un ruolo da protagonista non solo a livello locale o regionale, ma anche nazionale”.
Quali sono gli obiettivi a medio e lungo termine della federazione provinciale?
“Credo che sia fondamentale un’azione inclusiva per far si che i giovani soprattutto si riavvicinino alla politica. Abbiamo l’obbligo di far innamorare nuovamente i nostri giovani di quella bella politica impegnata sui territori, nel sociale, sulle grandi sfide che il Partito Democratico sta portando avanti, sulle grandi riforme che ha messo in campo in questi anni e su quelle riforme legislative che molto spesso non sono patrimonio conoscitivo di tutti. La vera novità che dobbiamo mettere in campo è proprio quella di ampliare l’ascolto. Ascolto rispetto a chi non ha la tessera del Partito Democratico, ma che è spinto a dare il proprio contributo per la causa del partito. Ed è a queste persone che dobbiamo aprire le porte dei nostri circoli e della federazione, affinchè si possa insieme ragionare, discutere e raggiungere la sintesi decisionale che possa racchiudersi in una azione coordinata e condivisa. Ci aspetta una stagione di rilancio per il nostro Sannio e per il nostro Paese. Non possiamo sempre aspettare che qualcun altro risolva i nostri problemi, i problemi della nostra terra, delle nostre città e della nostra società. C’è da rimboccarsi le maniche e dobbiamo lavorare in sinergia, nella certezza che abbiamo un classe dirigente che è anche matura per raccogliere queste grandi ed ambiziose sfide”.
A proposito di grandi sfide e stagioni importanti. le elezioni politiche della prossima primavera, non sono poi così lontane. Qualora il partito dovesse decidere di puntare sul segretario provinciale, lei si sente pronto a raccogliere la sfida? E sulle possibili alleanze, il PD come intende collocarsi?
“Parto dall’ ultima parte della domanda, non perché voglia sfuggire alla prima. Il tema delle alleanze è un tema nuovo e che non è caduto addosso al Partito Democratico. Sul tema della legge elettorale. Il Partito Democratico ha proposto con Ettore Rosato una nuova leggere elettorale, che è una risposta non certamente esaustiva sotto tutti i punti di vista. È sicuramente però, una legge elettorale che assegna regole certe per il rinnovo di Camera e Senato e che contribuiscono ad accrescere il legame tra l’elettore e l’eletto sui territori. Un sistema misto, con collegi uninominali e per un terzo maggioritaria e per due terzi proporzionale. Una legge elettorale importante e che nello stesso tempo impone come percorso la ricerca della realizzazione di un sistema di coalizioni che gioco forza devono condividere programmi e progetti per il governo del Paese. Il Partito Democratico, inutile sottolinearlo, è centrale rispetto a quella che è l’area di centro e l’area di sinistra nel coalizzare intorno a sé forze come Alternativa Popolare, ai Centristi per l’Europa, con le quali già si condivide l’azione del governo centrale e con le quali si può realizzare una grande coalizione. Il PD è un partito che nasce per creare legami e costruire opportunità e ponti anche con altre culture, in un contesto politico dove spesso il confronto degenera. A questo proposito, vorrei rinnovare tutta la mia solidarietà e la vicinanza al capogruppo alla Camera Rosato, che in queste ore ha subito un vile attacco da quelle forze che si propongono come il nuovo, ma che sono capaci solo di alimentare tensioni inutili. Il confronto non deve essere necessariamente scontro, accusa o offesa. Il Partito Democratico è aperto al dialogo e per questo ritengo che secondo la logica della inclusività e della responsabilità, deve allargare i propri spazi ed i propri orizzonti per creare una ampia e larga coalizione, che possa in un programma condiviso, dare una opportunità di governo al Pese e continuare nell’ opera che prima il governo Renzi e poi quello Gentiloni, ha portato e sta portando avanti. Le scelte messe in campo confortano e fanno guardare al futuro con rinnovata fiducia ed ottimismo. Se in quest’ottica, il PD a livello regionale e nazionale, con in primo luogo una volontà che andrà espressa dalla federazione di cui mi onoro di essere alla guida, chiederà un impegno rispetto a questi temi, non mi troveranno impreparato. Ritengo di essere disponibile al lavoro ed all’ impegno e se eventualmente richiesto, non mi sottrarrò. Del resto, l’ho sempre fatto, nell’ interesse del Partito Democratico. Tutto ciò parte da un ascolto e da scelte che vanno condivise all’ interno di un partito, che già negli ultimi anni ha avuto la grande opportunità di essere rappresentato a livelli importanti, da esponenti autorevoli quali il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, che ha lavorato bene ed in maniera proficua per il territorio che egli rappresenta con risultati importanti. Ciò testimonia il fatto che si può costruire una classe dirigente legata non solo alla logica del consenso, ma pronta a raccogliere le grandi sfide che ci attendono. In questo senso, le prossime elezioni politiche, rappresentano un appuntamento importante e vitale per il Paese, per la Campania e per le aree interne. Dovremo mettere in campo le forze migliori per ottenere il risultato migliore”.
Per quanto riguarda la squadra che la supporterà nel corso del suo mandato, ci saranno dei nuovi innesti oltre che delle conferme? Cambierà qualcosa nell’organigramma della segreteria provinciale?
“Innanzitutto sto ragionando su un’azione che parta da quelle che sono le scelte nell’ interesse generale del partito, ovvero di un coinvolgimento ampio e largo di quella che è la nostra classe dirigente. Nel mese di novembre, programmeremo certamente un ulteriore incontro dell’assemblea provinciale che è stata con me eletta domenica scorsa, in modo che si possa definire la parte che riguarda l’organigramma del partito con la elezione della direzione provinciale. Parimenti si definirà la segreteria che consisterà in un gruppo di lavoro che mi affiancherà. A questo proposito mi preme ringraziare chi nel corso degli ultimi ventuno mesi, ha condiviso questa esperienza con me. Sono stato fortunato perché ho potuto contare su persone che non hanno fatto mai mancare il proprio apporto e supporto. L’idea è di proseguire nel solco tracciato, per poter avere una segreteria importante ed anche rinnovata. Gli uomini e le donne di questa federazione, sono una risorsa importante di questo partito, nessuno escluso e tutti interscambiabili nelle posizioni. Punterò molto sulla segreteria, una segreteria che diventerà operativa subito dopo lo svolgimento della direzione provinciale. Una segreteria che lavorerà subito per costituire un numero di dipartimenti o tavoli tematici che dir si voglia, che saranno di supporto e svilupperanno nel confronto e nel dibattito, proposte che saranno portate all’attenzione degli organismi del partito e saranno poi parte integrante di quella piattaforma programmatica che il PD deve darsi per dare un contributo importante al partito in tutti i suoi livelli istituzionali. Ritengo infatti che questi dipartimenti rappresentino il vero cuore pulsante di questa federazione che si riabitua al confronto su argomenti e temi specifici non solo con gli iscritti, ma anche con tutte quelle realtà importanti e rappresentative extra partitiche. Mi riferisco al mondo della cultura, dell’economia, del sapere, dell’università, della scuola, delle organizzazioni sindacali, che tanto hanno contribuito allo sviluppo della nostra amata nazione. Tutti questi corpi intermedi, vanno recuperati in una interlocuzione che è sicuramente utile al partito, ma che è anche utile per dare risposte importanti ai bisogni reali dei cittadini. Su questi come su altri temi quali l’innovazione, la ricerca, la mobilità e la valorizzazione dei beni culturali, rientra la costruzione di questi tavoli tematici specifici con responsabilità ben definite e con democratiche e democratici impegnati a realizzare ed a costruire insieme il futuro. Questa è la grande sfida che dobbiamo cogliere. Credo che ci siano tutte le condizioni per realizzare un lavoro importante, che possa dare effettivamente un contributo importante al governo del nostro Paese in tutti i livelli istituzionali in cui è impegnato il partito democratico stesso”.