Castel Volturno: luogo di violenza e di scontri tra immigrati e residenti. Con non poca frequenza il nome di questo luogo compare tra le pagine di cronaca dei quotidiani locali e nazionali. Una cronaca nera, spesso difficile da tingere con colori diversi: eppure i colori della natura non mancano a questa perla del casertano, i colori del mare, della sabbia e della verde pineta.
Spezzare il filo di violenza che in questi anni ha percorso e, purtroppo ancora percorre le strade di Castel Volturno non è cosa facile: è indelebile il ricordo dei sei africani uccisi nel 2008 dal gruppo stragista del clan dei Casalesi.
La convivenza, come in ogni altro luogo è difficile da gestire: l’arrivo di migliaia di immigrati africani senza alcun piano di accoglienza ha portato non pochi disagi alla comunità locale.
Parliamo di razzismo? Non proprio. Da un lato i residenti che nel giro di pochi anni hanno visto sottrarsi il proprio mare, il proprio paese, i viali percorribili in bicicletta nelle sere d’estate quando le strade erano invase da migliaia di turisti che andavano a trascorrere le vacanze a Castel Volturno. Ma dall’altro lato ci sono i migranti, i sopravvissuti ai lunghi viaggi della speranza, alla ricerca di lavoro e serenità in un luogo dove purtroppo manca sia l’uno che l’altra.
Difficile distinguere gli oppressori dagli oppressi, decidere chi deve restare e chi andare. Auspicare ad una pacifica convivenza è una via percorribile, difficile ma percorribile, forse a piccoli passi, cercando di fermare la violenza con iniziative di pace e di solidarietà messe in campo da chi opera sul territorio
Una di queste è la rassegna di cinema Afro-Napoletano “Sotto il Baobab”, un’occasione per manifestare l’impegno e lo sforzo che associazioni e cittadini mettono in campo per costruire una civiltà dove possa regnare l’unione fra popoli, culture, religioni diverse.
Questa rassegna, la prima in Italia, che si tiene in uno dei territori simbolo del fenomeno immigrazione, intende essere un’occasione di convivenza e di stimolo per un dialogo interculturale tra uomini, razze, culture e religioni diverse.
Film africani e non solo da far conoscere ai napoletani e film napoletani da far conoscere agli africani: uno scambio di saperi da cui partire.
L’iniziativa partirà il 26 luglio e la proiezione dei film sarà accompagnata dalla presenza di ospiti straordinari tra cui Padre Alex Zanotelli, degustazioni di prodotti afro-napoletani, presentazioni di libri e in particolare la mostra d’arte contemporanea, Mondo senza confini dell’artista ghanese Mary Osay.