#Roma #MafiaCapitale… Faccio sempre più fatica a riconoscermi in un progetto politico o pseudo tale. Ieri, l’ennesima, triste vicenda di una società sempre più confusa, sia a livello rappresentativo che in termini di “civiltà” pura e semplice. Alludo all’assurdo e delirante sollievo di chi ha “gioito” per una sentenza che ha dichiarato tutti i soggetti coinvolti nella vicenda denominata “Mafia Capitale”, “soltanto” dei criminali “semplici”. Come se l’essere venuto meno (nella sentenza di primo grado) il riferimento alla “modalità e/o sistemica mafiosa” fosse sinonimo di virtù (ovviamente criminale). Non sono mai stato un giustizialista. Non lo sarò mai. Credo nella presunzione di innocenza (sino a sentenza passata in giudicato) e nel rispetto di quei diritti e di quelle libertà che devono riconoscersi a tutti, ivi compresi agli imputati. Ma, anche nelle more che si pervenga ad un giudicato definitivo su questa vicenda, non si può “gioire” per una cosa del genere. Se le accuse resisteranno anche agli altri gradi di giudizio, bisognerà prendere atto che trattavasi (e trattasi) di criminali, e di criminali tra i più indegni, dediti a tutto pur di lucrare sulla vita della povera gente o sulle necessità cittadine, impossessandosi di denaro pubblico… Un Paese sempre più confuso, il nostro. Vedo sempre più buio, ed anche quando c’è un sole accecante…