Il presidente destituito della Catalogna Carles Puigdemont non tornerà in Spagna nelle prossime settimane e di sicuro non andrà all’udienza di giovedì, scrivendo su tweetter : “Un mese dal referendum catalano del primo ottobre. Malgrado la violenza e le minacce passate e presenti, continuiamo a lavorare. Orgoglio di popolo“. Il leader catalano, da Bruxelles, accusa Madrid dichiarando: “Venerdì pomeriggio ero alla Generalitat dopo la dichiarazione di indipendenza del parlamento e con una serie di dati che indicavano che il governo spagnolo stava preparando un’offensiva senza precedenti e anche una denuncia del procuratore che prevedeva pene che potevano arrivare a molti anni di detenzione. Abbiamo sempre voluto la strada del dialogo, ma in queste condizioni questa via non era percorribile. Il governo spagnolo rispetterà i risultati, qualunque siano, delle elezioni del 21 dicembre? Dobbiamo saperlo, non deve esserci diseguaglianze, elettori di seria A e elettori di serie B. Io non sono qui per chiedere asilo politico ma per lavorare in libertà e sicurezza. Se mi fosse garantito un processo giusto, allora tornerei subito in Catalogna per continuare a lavorare“. Poi aggiunge: “Abbiamo voluto garantire che non ci saranno scontri nè violenza Se lo stato spagnolo vuole portare avanti il suo progetto con la violenza sarà una decisione sua. La denuncia del procuratore spagnolo persegue idee e persone e non un reato. Questa denuncia dimostra le intenzioni bellicose del governo di Madrid. Noi non abbiamo mai abbandonato il governo, noi continueremo a lavorare. Non sfuggiremo alla giustizia ma ci confronteremo con la giustizia in modo politico. Alla comunità internazionale, all’Europa chiedo che reagisca: l’Europa deve reagire: il caso e la causa catalana mettono in questione i valori su cui si basa l’Europa“. Tramite l’avvocato Puigdemont fa sapere che per il momento l’ex President non ha intenzione di chiedere l’asilo in Belgio: “Teniamo aperte tutte le opzioni e studiamo tutte le possibilità. Abbiamo tempo”e ha riconosciuto che sarà difficile per Puigdemont ottenere riparo nel Paese. “L’asilo può essere chiesto, ma ottenerlo è un’altra cosa”, aggiungendo che “Può darsi che Puidgemont sia venuto nella capitale d’Europa con intenzioni politiche, ma è troppo presto per parlare di incidente diplomatico. La Spagna è molto suscettibile sulla questione, posso testimoniarlo”.