Il Garante per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della
Campania Samuele Ciambriello, comunica che la Regione Campania, l’assessorato alle
politiche sociali, di concerto con l’ufficio del Garante, con il Provveditorato regionale,
l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna e Dipartimento Giustizia minorile e di comunità della
Campania, hanno portato a termine la procedura per l’assegnazione di una somma pari a
300.000.00 euro concessi da Cassa delle Ammende – Ministero della giustizia, utili alla
realizzazione di una progettualità rivolta all’accoglienza di detenuti, detenute, detenute
madri con figli e giovani adulti dai 18 ai 25 anni, senza fissa dimora per un totale di 65
detenuti.
Il percorso, della durata di sei mesi, si inserisce nell’ambito del più ampio “Programma di
intervento della cassa delle ammende per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da
Covid-19 negli istituti penitenziari” e si rivolge ad enti e associazioni del terzo settore che
abbiano risposto agli obiettivi fissati dalla Cassa delle ammende: la collocazione in unità
abitative indipendenti o di accoglienza in ambito comunitario, nel rispetto dei requisiti
previsti dalla normativa vigente in materia; interventi di sostegno economico e sociale per i
destinatari delle misure, con particolare riferimento alle detenute con prole minore di età;
aiuto per il soddisfacimento dei bisogni primari.
Le associazioni assegnatarie dei fondi per l’esecuzione del programma indicato in Campania
sono:
1. Migranti senza frontiere (Salerno)
2. Cooperativa Sociale San Paolo (Salerno)
3. Less Impresa Sociale (Napoli)
4. Croce Rossa Italiana Comitato Napoli Nord (Arzano)
5. Cooperativa Sociale L’Uomo e il legno (Melito di Napoli)
6. Il Melograno (Benevento)
7. Generazione Libera (Caserta)
8. Tarita (Sant’Egidio del Monte Albino)
Per il Garante dei detenuti della Campania Samuele Ciambriello, “L’intento è quello di
garantire un alloggio- seppur transitorio- a detenuti senza fissa dimora, idonei ad una
misura alternativa alla detenzione in carcere. Si tratta di garantire i diritti inalienabili
che appartengono a tutti gli individui ma anche far fede alla promessa rieducativa sancita
dall’articolo 27 della nostra Costituzione.”
Il tema è molto attuale anche in riferimento al bisogno di sicurezza dei cittadini. Difatti
Ciambriello conclude: “Soccorrere chi abbia scontato la propria pena assegnandogli un
alloggio, significa anche rispondere all’esigenza di sicurezza sempre più presente nelle
nostre città: un detenuto il cui percorso risocializzante non si sia compiuto rischia di
ricadere in una recidiva che bisogna assolutamente evitare.”