Il giorno dopo il voto al Senato, oltre alle forze dell’esecutivo, si riuniscono anche i partiti del centrodestra che annunciano l’intenzione di volersi rivolgere al Qurinale perché la situazione, con la maggioranza ‘risicata’ ottenuta dal premier Conte, a loro dire è diventata ‘insostenibile’.
“Il Paese non può restare ostaggio di un governo incapace, arrogante e raccogliticcio. Si tratta di una minoranza di governo che continua la sfacciata e scandalosa compravendita di parlamentari e che non si fa scrupoli a imbarcare chi, eletto col centrodestra, ha tradito l’impegno preso con gli elettori.
Il centrodestra intende rappresentare al Presidente della Repubblica il proprio punto di vista sulla situazione che è ormai insostenibile”, si legge in una nota congiunta del centrodestra al termine del vertice.
A Palazzo Chigi, intanto, sarebbe ancora riunito un vertice online con Conte. Secondo quanto si apprende, all’incontro, che non viene confermato dalle fonti ufficiali, dovrebbero essere presenti Nicola Zingaretti e Dario Franceschini per il Pd, Vito Crimi e Alfonso Bonafede per il M5s, Roberto Speranza per Leu.
E all’indomani della stretta fiducia ottenuta da Conte al Senato, Conte potrebbe salire al Quirinale.
“Con il voto di ieri al Senato è stato evitato il salto nel buio di una crisi, ma ora è il momento di voltare pagina, rafforzare la forza parlamentare del governo”, dice il segretario dem Nicola Zingaretti che indica i due fronti su cui agire: i problemi degli italiani e una prospettiva politica del governo.
“L’esito dei voti di fiducia alla Camera e al Senato dimostra che non c’era nessun altra ipotesi di governo che potesse prendere più voti nel passaggio parlamentare”, prosegue il segretario del Pd.
“Oggi i costruttori vanno cercati nel Paese”, dice intanto il segretario della Cgil Landini, che sollecita il governo a convocare subito le parti sociali, a partire dal confronto sul Recovery plan, perché dai ‘ringraziamenti bisogna passare ai fatti’.
Il ministro dei Beni Culturali e capo delegazione dei Dem Dario Franceschini ha anche fatto appello ai moderati: ‘Per Forza Italia è un’occasione’.
“E’ evidente che una maggioranza di 156 non può che essere un punto di partenza. E’ necessario allargare il perimetro di consenso intorno al governo. E’ necessario che nasca un nuovo gruppo parlamentare rafforzando il carattere politico della coalizione”, osserva il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, a Radio 24.
Il leader di Italia Viva Matteo Renzi intanto si dice disposto a discutere di tutto con tutti, tranne che con la destra: “Anche di un governo di unità nazionale”, sottolinea.
Intanto il centrodestra serra le fila e si dice pronto a chiedere elezioni, ma nella coalizione cresce l’apprensione sulla tenuta del gruppo azzurro.