Si chiama “certificato verde digitale” ed è un pass vaccinale su cui punta tutto l’Europa per salvare la stagione turistica estiva.
Servirà a provare che una persona è stata vaccinata contro Covid-19 o ha ricevuto un risultato negativo del test o si è ripresa dal Covid-19. In questo modo verrà facilitata la libera circolazione sicura all’interno della Ue durante la pandemia.
La proposta legislativa della Commissione europea, su cui non tutti i Governi sono d’accordo, verrà discussa la prossima settimana al vertice dei leader, riporta VanityFair.
Bruxelles spera di rendere operativo il documento entro la metà di giugno.
Come si ottiene
Il certificato sarà disponibile, gratuitamente, in formato digitale o cartaceo. Includerà un codice QR per garantirne la sicurezza e l’autenticità. Verrà rilasciato dalle autorità dei vari Stati, ad esempio ospedali, centri di test o da autorità sanitarie.
Come cambierà i viaggi in Ue
Il certificato verde digitale sarà accettato in tutti gli Stati membri dell’Unione ma anche in Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. Per muoversi da un Paese all’altro, i viaggiatori dovranno essere esentati dalle restrizioni alla libera circolazione allo stesso modo dei cittadini dello Stato membro visitato. Quindi niente quarantena o addirittura divieto di ingresso nel Paese. Sarà scritto oltre che nella lingua del Paese di rilascio anche in inglese.
Per chi non è ancora vaccinato
Per non far risultare la vaccinazione indispensabile per viaggiare in Europa, rendendola indirettamente obbligatoria, Bruxelles ha chiarito che anche chi non avrà il pass potrà viaggiare.
In caso di assenza di vaccinazione, infatti, potrà fornire i dati su test o guarigione dal Covid. Sempre secondo gli stessi criteri.
Tuttavia, questa è l’idea dell’Eurogoverno, chi avrà il certificato verde digitale, sfuggirà a restrizioni e quarantene e potrà muoversi liberamente.
Dati e privacy
Il certificato conterrà le informazioni fondamentali necessarie quali nome, data di nascita, data di rilascio, informazioni su vaccino/test/guarigione e identificativo unico. I dati non potranno essere conservati dai Paesi visitati. A fini di verifica, vengono controllate solo la validità e l’autenticità del certificato, verificando da chi e stato rilasciato e firmato. Tutti i dati sanitari sono conservati nello Stato membro che ha rilasciato il certificato (e quindi dove è eseguita la somministrazione del vaccino).