Le stime che riguardano il numero delle persone che potrebbero essere escluse dall’aumento dell’età pensionabile a 67 anni nel 2019, legato all’incremento della speranza di vita, “sono infondate”. E’ quanto dichiarato dal segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli spiegando che le 15 categorie di lavori esclusi “sarebbero comunque una platea ben al di sotto di una soluzione accettabile“. Secondo Ghiselli la stima di 15-20.000 lavoratori ipotizzata dal Governo per l’esclusione da quota 67 non è valida poichè le pensioni di vecchiaia ai lavoratori dipendenti liquidate nel 2016 nel complesso sono inferiori di 60.000 (includenti gli assegni di vecchiaia ai dipendenti pubblici) e quindi è non è certo che le categorie considerate coprano circa un terzo di questi assegni.
La gran parte delle pensioni liquidate sono quelle anticipate. Roberto Ghiselli, ha così concluso: “Chiediamo al Governo anche un stop all’aumento degli anni di contributi necessari per la pensione anticipata”.