Charlie , il neonato segnato da una malattia che lo rende incapace di vivere una vita normale, una malattia che secondo i medici lo condannerebbe ad una sofferenza eterna, che lo costringe a vivere sotto la tutela dei macchinari. Per i medici dell’Ospedale Great Street Hospital di Londra , sarebbe meglio staccare la spina! Una decisione accettata anche dalla Corte Europea dei Diritti , ma che i genitori non hanno intenzione di accettare, com è giusto che sia. Ad intervenire sulla questione del piccolo Charlie e a sostenere i genitori, ormai colmi di dolore , Il Santo Padre e il Presidente della Casa Bianca Donald Trump.
“‘Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d’amore che Dio affida ad ogni uomo’: ecco le parole del Santo Padre, riferite al piccolo Charlie, parole che lanciano un messaggio molto chiaro, ovvero ricorda che la vità è un dono di Dio e quei genitori che cercano disperatamente di difendere la vita del proprio figlio è degno dell’amore di Dio .
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump interviene sulla vicenda del piccolo Charlie offrendo aiuto, lanciando un appello su Twitter: “Se possiamo aiutare il piccolo #CharlieGard, come i nostri amici in Gb e il Papa, saremmo felici di farlo“. La Casa Bianca attraverso un portavoce, precisa che il presidente in persona non ha parlato direttamente con i familiari del bimbo in quanto non vuole esercitare pressione in alcun modo, ma che membri dell’amministrazione vi hanno parlato in contatti facilitati dal governo britannico. “Il presidente sta solo tentando di aiutare se possibile”, si sottolinea dalla Casa Bianca.
Anche L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è molto vicino ai familiari di Charli , infatti ha espresso chiaramente il desiderio di poter mettere a disposizione di essi delle cure alternative. È stata Mariella Enoc, presidente dell’ospedale a fare richiesta diretta all’ospedale in cui è attualmente sotto cura il neonato: “Ho chiesto al direttore sanitario di verificare con il Great Ormond Street Hospital di Londra, dove è ricoverato il neonato, se vi siano le condizioni sanitarie per un eventuale trasferimento di Charlie presso il nostro ospedale. Sappiamo che il caso è disperato e che, a quanto risulta, non vi sono terapie efficaci”. “Siamo vicini ai genitori nella preghiera e, se questo è il loro desiderio, disponibili ad accogliere il loro bambino presso di noi, per il tempo che gli resterà da vivere”.
Un caso davvero toccante, una situazione che ha colpito il mondo intero e ha smosso personaggi importanti a rendersi disponibili in qualsiasi tipo d’aiuto che possa aiutare la famiglia e il proprio bambino, che stanno affrontando il dolore più grande che si possa provare. Ovvero lottare disperatamente pur sapendo che la malattia del proprio bambino ha già decretato il suo destino, e non resta che affidarsi a Dio e tentare anche la più debole delle ipotesi. È già difficile per questi genitori combattere contro una malattia, adesso ancora di più se bisogna lottare contro medici e legislatura che hanno deciso che la spina che lo tiene in vita va’ staccata.