Dal 15 giugno il settore dei matrimoni (e quello delle cerimonie in generale) potrà ripartire, ma con delle regole ben precise: chi parteciperà alle feste dovrà aver fatto un tampone con risultato negativo o essere vaccinato contro il Covid. Non solo. Ci sarà anche una figura professionale che dovrà assicurare lo svolgimento dell’evento in pieno rispetto delle normative anti-Covid. Nel decreto approvato dal governo è specificato che gli organizzatori dovranno individuare un Covid manager “per verificare il rispetto del protocollo da parte degli ospiti e dei lavoratori della struttura, evitando assembramenti e verificando che le mascherine siano sempre indossate quando previsto. Dovrà mantenere l’elenco dei partecipanti per un periodo di 14 giorni nel caso si dovessero verificare delle positività, in modo da favorire il tracciamento”. Il professionista dovrà inoltre dovrà essere affiancato da personale di supporto al fine di garantire un rapporto tra addetti al controllo e ospiti non inferiore a 1 ogni 50 ospiti.
Complice l’arrivo dell’estate e la diminuzione delle infezioni da Coronavirus, il Covid Manager rientrerà sicuramente tra le figure più richieste. D’altro canto, in questo momento è fondamentale per qualsiasi struttura aperta al pubblico, alberghi in primis, dotarsi di un personale adibito alla verifica del rispetto delle misure anti-contagio, a partire dalle procedure di igienizzazione degli ambienti e la presenza della segnaletica per il distanziamento. Dovrà assicurarsi poi che le barriere di plexiglas siano state posizionate nei luoghi in cui è necessario, come nelle reception, nei bar e nell’area buffet per quanto riguarda gli hotel, e che siano presenti dispenser di igienizzante. E, ancora, aspetto non di poco conto: il Covid Manager sarà chiamato a fare sì che il personale dell’hotel e gli ospiti presenti al suo interno si attengano scrupolosamente al rispetto di questo disposizioni.
Addetto al rispetto delle norme anti-contagio
A introdurre per prima un profilo che ricopra queste mansioni lavorative è stata la catena tedesca AO Hostels, come spiega il Ceo del sodalizio, Oliver Winter: “Il ruolo di ‘Hygiene Expert’ è stato creato con lo scopo di intensificare le misure igienico-sanitarie che, da sempre, hanno un ruolo centrale per AO Hostels. Crediamo sia fondamentale non abbassare mai la guardia quando si tratta di salute e sicurezza”. I dati Eurostat dimostrano come muoversi in questa direzione sia tutt’altro che azzardato per le aziende: il 74% della clientela preferisce alberghi che dimostrano standard di pulizia elevati. Inoltre, le cifre più recenti evidenziano una netta diminuzione delle notti trascorse in albergo per tutti i principali Paesi europei: 52% in meno di presenze rispetto al periodo precedente all’avvento della pandemia. E si considera che solo nel nostro Paese il turismo vale oltre il 13% del PIL nazionale e nell’ultimo anno ha fatto registrare perdite che si aggirano attorno ai 7 miliardi di euro, si capisce bene quanto la ripresa del settore sia fondamentale.
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