Si chiamavano Bruno Gulotta e Luca Russo le due vittime italiane dell’attentato a Barcellona.
Bruno Gulotta, l’informatico di Legnano, quando era sulla Rambla ha appena fatto in tempo a mettere in salvo i figli prima di essere ucciso, secondo quanto ha riferito il titolare della società di Legnano in cui Gulotta lavorava, Pino Bruno. Bruno ha parlato con la moglie di Gulotta, Martina, 28 anni, che gli ha raccontato l’accaduto: “Stavano passeggiando sulle Ramblas con i due figli, Aria, di 7 mesi, nel passeggino, e Alessandro, di 6 anni, che il padre teneva per mano. Il van è arrivato all’improvviso. Tutti d’istinto si sono chinati, come a proteggersi”. Gulotta si è messo davanti ai figli, ed è stato travolto.
Luca Russo, la seconda vittima, abitava a Bassano del Grappa (Vicenza). Di Bassano anche la fidanzata, rimasta ferita. “Aiutatemi a riportarlo a casa. Vi prego”. E’ l’appello disperato che lancia via Facebook Chiara Russo, di Bassano del Grappa (Vicenza), la sorella di Luca, la seconda vittima italiana dell’attentato di Barcellona. Chiara posta diverse foto di giovani esanimi a terra, insieme ad una foto sorridente del fratello, la stessa che compare nel profilo Facebook del ragazzo.
Fidanzata Russo, frattura piede e gomito – Marta Scomazzon, la fidanzata bassanese di Luca Russo, la seconda vittima italiana dell’attentato di Barcellona, si trova in un ospedale della città spagnola con un piede e un gomito fratturati. Lo riferiscono fonti vicine alla famiglia. I genitori di Marta sono già partiti stamane per Barcellona. Luca Russo viene descritto come un giovane bello, molto semplice, che aveva conseguito la laurea triennale in ingegneria.