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CIAMBRIELLO:” ALCUNE DOMANDE INEVASE DEL NATALE E DELL’INDIFFERENZA. LA VERITA’ BASTA A SE STESSA?”

“È Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza”, ci ha detto Madre Teresa di Calcutta. Ma allora facciamoci delle semplici domande per ritrovare ciò che stiamo cercando:amore, felicità e serenità. Dio si è fatto uomo perchè l’uomo diventasse Dio, imitandone l’umiltà e l’amore.Ecco semplici domande che attendono risposte.
1)-Mi chiedo subito quanto ci resta della coscienza di cosa è Natale, davvero.E se lo vivessi con gli occhi di un bambino? E se pensassi al Natale perduto nei teatri di guerra?
2)-Conosciamo i samaritani di Natale? Donne e uomini che aiutano immigrati e rifugiati lungo le rotte della speranza.Che faccio per milioni di persone che vivono nel presepe dei campi profughi?
3)-Cosa facciamo se nel nostro quartiere, nel nostro paese c’è un detenuto appena uscito dal carcere e ci chiede di tornare a vivere?E per i senza fissa dimora, i poveri ospitati nelle mense caritas?
4)-Nelle grandi metropoli come nelle aree degragate ci sono adolescenti che hanno su di sè le ferite di un’infanzia difficile. Bambini a metà. Io cittadino, associazione, politico, io Istituzione che faccio?
5)-Conosco dei figli adottivi che quest’anno sono riusciti a riannodare i fili del proprio passato.Adozioni e affidamento:come rinascere, da cosa ripartire?
6)-Il diritto al lavoro e al cibo restano una sfida cruciale.La politica deve avere idee concrete di futuro.
7)-Niente figli, perchè le culle restano vuote? Giovani senza risposte, mancano case, servizi e lavoro.

8)-Il dolore e la sofferenza degli ammalati e delle persone anziane e sole. Dalla vergogna di una sanità malata, alla condivisione, alla ricerca, alla strana felicità che può fiorire nella gioia di un altro.
9)-Il Natale sia per tutti noi un momento di rinnovamento e ogni volta che facciamo memoria dell’Incarnazione, anche noi rinasciamo con Lui, con il bambinello e possiamo fare nuovi propositi per la nostra vita. Da dove abbiamo il coraggio di ripartire?
10)-“La cultura è l’ottavo sacramento” ci dice don Lorenzo Milani. Valorizziamo la cultura come antidoto ad ogni forma di violenza e di razzismo.

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