Avellino riscopre nella settimana del Natale che “fare cultura” ad alti livelli in città è possibile, che le competenze e le professionalità ci sono, così come ci sono giovani che hanno entusiasmo e capacità. Una settimana, quella che stiamo per concludere, segnata infatti dalla doppia nomina di due irpini a capo di due tra le più importanti istituzioni culturali non solo della regione, ma di tutto il sud Italia. Quella dell’ordinario di Economia aziendale Paolo Ricci, che va all’Accademia di Belle Arti, e quella di Luca Cipriano, già presidente del teatro “Gesualdo” e nominato a inizio settimana a capo del Conservatorio “Domenico Cimarosa”, primo conservatorio della Campania, più grande per numero di iscritti e corpo docente dello storico e blasonato Conservatorio di Napoli.
«Accolgo questo incarico con responsabilità, piacere e onore – ha dichiarato nella conferenza stampa di presentazione Cipriano – Ho piacere di lavorare con Carmine Santaniello, che ormai è un pezzo di storia del “Gesualdo”, che ha visto crescere in questi anni. Contento di prendere il posto di Nicola Battista, che ha ben lavorato per questa istituzione e felice perché – voglio ricordarlo – un altro avellinese in questi giorni ha avuto un incarico importante, sempre dal ministro Giannini: l’amico e professore Paolo Ricci, divenuto presidente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Il “Cimarosa” è formato da una serie di scrigni che proveremo a raccontarvi anche con degli eventi nei prossimi mesi: uno di questi è la biblioteca che contiene più di 13mila tra volumi, CD, incisioni, partiture, tutto frutto di donazioni. Resto convinto, come ho sempre detto, che la cultura produce valore sociale e civile e auspico una crescita che riguardi soprattutto i nostri giovani».
«La nostra città da tempo ha abbandonato qualsiasi forma di gusto estetico – ha attaccato il neo presidente – e impegno mio e del Cda sarà quello di farle recuperare la bellezza. Si tratta di una battaglia immateriale che mi sta molto a cuore. Ma a questa dovrò aggiungere un impegno materiale che riguarderà la riqualificazione della piazza che ora divide il Teatro dal Conservatorio per riconsegnarle la funzione artistica, che le è propria e che oggi le viene privata dal cantiere aperto, per renderla “la piazza degli eventi”. Ci verrà incontro per questo l’amministrazione di Avellino, ma ho in programma un incontro con il procuratore Cantelmo, l’assessore ai Lavori Pubblici e quello all’Urbanistica, perché abbiamo bisogno di tempi certi». Un annuncio caduto nelle stesse ore in cui la Procura avellinese metteva i sigilli proprio al cantiere di Piazza Castello per la presenza di materiali inquinanti tra cui amianto.
Da Cipriano anche un passaggio sui progetti da realizzare a breve: «Il Conservatorio ha in cantiere due progetti finanziati che nel più breve tempo possibile saranno realizzati e riguardano il recupero dell’ex palestra della scuola media, una volta annessa al “Cimarosa”, che diverrà un auditorium di 150 posti e sala di incisione (per la quale è prospettabile un utilizzo da parte della città e delle associazioni che operano per la cultura) e il restauro dell’attuale auditorium, che potrà funzionare da ridotto del “Gesualdo”, recuperando anche l’accesso da piazza Castello. La volontà di aumentare la sinergia tra le due istituzioni, che è già realizzata sul piano artistico da tempo, è indubbia. Voglio restituire strutture funzionanti per la città di Avellino, non chiacchiere, perché per la città è arrivato il momento di invertire la rotta».
Accanto a lui il direttore Carmine Santaniello che ha ricordato – tra le altre cose – l’isola cinese cioè i circa 120 studenti che studiano al “Cimarosa” grazie al progetto Turandot, e l’avvocato Giuseppe Pagnotta, membro del Cda e referente Miur, che si è detto convinto che Cipriano possa essere la figura giusta per rinsaldare «il legame a doppio filo tra la realtà del Teatro “Gesualdo” e quella del Conservatorio. La ricerca di base condotta in questo Conservatorio avrà continuità nella ricerca applicata operata dal Teatro». Voce anche al corpo docente con il Maestro Giuseppe Finizio, che ha aggiunto: «Il Conservatorio in questi anni sta cambiando pelle, sta diventando una scuola capace di creare veri professionisti e gli allievi sono sempre più numerosi. Stiamo producendo tantissimo a livello artistico: avevamo iniziato con alcune manifestazioni estive e ci ritroviamo ricoperto tutto l’arco dell’anno».