“Se non si tagliano subito le emissioni di gas serra, la Terra andrà incontro a un futuro catastrofico”. E’ il monito lanciato dal presidente americano Barack Obama nel corso di una conferenza sull’Artico ad Anchorage, in Alaska. Se non verranno ridotte le quantità di CO2 il pianeta vedrà “nazioni sommerse, città abbandonate e profughi in fuga ovunque”. “Il cambiamento climatico – aggiunge – non è più un problema lontano, ma sta accadendo qui e ora”.
Il numero uno della Casa Bianca ha sottolineato inoltre come il cambiamento climatico avanzi più velocemente rispetto agli sforzi compiuti dall’uomo per porre un freno al riscaldamento globale. Per dare la cifra dell’emergenza ambientale che sta colpendo l’Artico, Obama ha ricordato che proprio l’Alaska “sta soffrendo di una delle maggiori erosioni della linea costiera che minacciano gli stessi villaggi sul mare”.
Se non si effettueranno “in fretta” interventi per ridurre il global warming, “gente ed economie soffriranno e le nazioni si troveranno ad affrontare gravi problemi tra cui siccità, inondazioni, innalzamento del livello del mare, i conflitti”. Per questo l’auspicio del presidente Usa è che “al vertice sul clima di Parigi il mondo dovrà finalmente raggiungere un accordo per proteggere il pianeta, finché possiamo ancora farlo”. “Il tempo di invocare l’ignoranza è sicuramente passato: coloro che vogliono ignorare la scienza sono sempre più soli”, ha concluso Obama tra gli applausi dei presenti. Un monito duro e senza precedenti, che certamente non potrà passare inosservato ai potenti della terra.