Subito dopo le amministrative, c’è bisogno di un commento. Soprattutto dentro il Pd, perchè è tornato il centrodestra. L’intera sinistra deve riflettere su questi risultati. Bisogna meditare sugli errori.
Si è tenuto un dibattito molto interessante nel corso della trasmissione “La Politica ai raggi X” in onda su Julie Italia (ore 21.00 di stasera, canale 19 dtt), condotta da Samuele Ciambriello. Presenti in studio: Antonella Cammardella, ex consigliere regionale della Campania, Paola D’Apolito, operatrice sociale e Alessandra Del Prete, giornalista.
Sono stati analizzati i risultati delle ultime amministrative e si è parlato del Comitato 30, nato verso il congresso del Pd.
Ecco gli interventi dei presenti:
Alessandra Del Prete: “Risultati delle amministrative? In Campania bene, il dato nazionale non è positivo. Credo che il Pd vada rinnovato, altrimenti non saremmo qui.
Comitato 30 come 30 aprile, come generazione, ma non necessariamente. Non abbiamo preclusione per chi ha più di 30 anni. Ne abbiamo tantissimi di giovani. Uno dei problemi del Pd a Napoli è che mancavano. La cosa importante è che Comitato 30 non raccoglie solo i renziani, c’è una provenienza molteplice. Non abbiamo preclusione nei confronti di nessuno. E’ necessario tornare tra le persone per ascoltare i loro bisogni, capire e trovare le soluzioni. Il nostro è un percorso che sta maturando pian piano, un progetto che sta prendendo forma e prende tantissime persone. La direzione è quella di raccogliere voti. Il consenso si costruisce: vai sul territorio, ascolti le persone, vedi quali sono i problemi. Non bisogna essere solo teorici. Noi non siamo il lanciafiamme, non siamo guerrafondai. Noi non siamo contro nessuno, nessuna guerra. Spesso ci hanno detto che volevamo uccidere Tizio o Caio, noi non abbiamo fatto nomi. Noi vogliamo riordinare il partito, vogliamo che il partito si riavvicini ai cittadini. Abbiamo perso le ultime amministrative, questo bilancio non l’abbiamo ancora fatto. Bisogna dare voce ai singoli militanti del partito, anche i piccoli dirigenti.
Sono d’accordo sulla questione che il Segretario Regionale debba essere una persona che fa solo quello. Può avere altre cariche istituzionali, ma il giorno dopo si deve dimettere se viene eletto. Il segretario cittadino deve interfacciarsi con 10 segretari di circoscrizione, in modo da avere un supporto sul territorio.”
Antonella Cammardella: “C’è bisogno di un partito che dialoghi con un centro progressista, di una sinistra che non sia antagonista di Renzi. Il partito locale deve interfacciarsi con l’ istituzione locale, deve essere un partito che riesca a governare i processi di amministrazione. Soltanto così puoi riavvicinare i cittadini alla politica. L’ampliamento del fronte con il quale discutere è quello sui programmi, è l’unica possibilità che c’è. Non bisogna guardare esclusivamente ai processi nazionali. C’è bisogno di una città dove ci siano i diritti di cittadinanza affermati, sia per chi ci vive e sia per chi viene in questa città e deve essere accolto. I cittadini hanno necessità di avere servizi essenziali, devono essere tutelati. Paghiamo tasse altissime e dobbiamo avere appunto le strade pulite, le scuole efficienti, un efficiente servizio di trasporto. Vivere a Napoli è diventato impossibile e faticoso. La politica deve servire a costruire un tessuto che sia vigile. Non deve essere testimoniale, ma deve essere trasformazione. Io ho una provenienza di sinistra. Mi sono avvicinata al Pd perchè penso che ci sia un corpo, un popolo che sta nelle mie stesse condizioni di madre lavoratrice.
Bilancio comunale? In difficoltà. Come è successo tanti anni fa anche qui in Regione Campania il governo Berlusconi prometteva, anzi tagliava il reddito minimo di inserimento. Qui in regione Campania c’era la legge sul reddito di cittadinanza. E’ una misura molto importante, oggi è necessario a Napoli operare un forte contrasto alla povertà. Ci sono tantissimi nuovi poveri. Soltanto la scuola con l’aiuto delle famiglie del quartiere riesce a supplire e mantenere un minimo di percorso di inclusione. Pure i servizi più piccoli e essenziali, tipo l’assistenza domiciliare ai disabili, hanno grosse falle. Vorrei un Pd senza cappa. Ci vuole l’ascolto di quello che c’è intorno e all’interno. Io sono abbastanza libera sia dal punto delle componenti sia del renzismo, mi sono avvicinata da poco. Il mio problema è quello di trovare un agibilità di discussione all’interno del partito, e di poter dare un contributo con la mia esperienza. Bisogna restituire credibilità alla politica. La politica del centrosinistra non trova la fiducia dei cittadini, bisogna operare una ricostruzione.”
Paola D’Apolito: “E’ disarmante la cattiva gestione dei fondi delle politiche sociali. Addirittura sono stati tagliati 10 milioni di euro su vari ambiti che riguardano i minori, gli anziani, i disabili e tutti coloro che sono parte di una classe debole. Partire dal bilancio è fondamentale, non è importante solamente l’intervento diretto quotidiano. Io penso che bisogna proprio partire dall’amministrazione economica di tutto.
Io non ho la tessera, non sono iscritta, sono una cittadina civica che crede in questo progetto. Ascolto la gente, sto tra la gente. Cerco di portare il mio contributo al Comitato 30.
Bisogna ripartire da un welfare sostenibile, da un’amministrazione locale dal punto di vista economico molto precisa e con un sindaco sociale che dialoghi molto col territorio. Fondamentale un’amministrazione locale che dialoghi tanto all’interno del territorio e che si senta in contatto con il cittadino, con l’utente.”
La puntata sarà visibile anche domani ore 22.00 su Julie Italia, e il giorno 29 su Telelibera canale 72 alle ore 19.30.