L’inserimento nel mondo del lavoro non è facile in Italia. Non oggi, che la disoccupazione sfiora cifre record, raggiungendo il 12% totale della popolazione, salendo oltre il 42% tra gli under 45.
La situazione, fotografata da Bankitalia, è la seguente: in Italia i disoccupati, nel periodo intercorrente tra il 2008 e il 2014, sono raddoppiati, passando da poco meno di 1,7 milioni a 3,2 milioni di persone.
Se poi il campione di riferimento sono individui diversamente abili, è facile immaginare quanto sia difficile trovare un’adeguata collocazione nel mondo del lavoro.
Il concorso pubblicato sul Burc 46 del 23 luglio 2012 prevedeva, per far fronte alla domanda di lavoro di categorie protette, un concorso pubblico riservato ai disabili iscritti negli elenchi della provincia di Napoli, per la copertura di 41 posti in qualità di assistente amministrativo, concorso la cui prova scritta si è svolta lo scorso 18 novembre 2014.
“La prova – ha dichiarato Daniele Romano, presidente della Federand/ FishCampania – è stata sostenuta da ben 486 candidati, fiduciosi in un esito di cui tuttora, non si ha ancora notizia”.
Nessuna comunicazione è infatti pervenuta, a distanza di mesi, circa la correzione degli elaborati, ed è per questo che la Federhand/ Fish Campania (Federazione regionale campana delle associazioni delle persone diversamente abili e delle loro famiglie), si è fatta portavoce, attraverso Daniele Romano, dei partecipanti al concorso, e ha inoltrato, nei giorni scorsi una richiesta di sollecito alla ASL Napoli 3 in merito alle vicende del concorso pubblico riservato ai diversamente abili.
Tempestiva la risposta della dottoressa Comito, che fa sapere che “i tempi per la conclusione dell’intero iter concorsuale non sono certi, ma, che, in ogni caso esso dovrà concludersi entro il termine di scadenza del rinnovo della convenzione, fissato per il prossimo luglio 2016”.
Parzialmente soddisfatta della risposta è Lorenza Biasco, responsabile dell’area lavoro della Federhand/ Fish Campania: “È inaccettabile – avrebbe dichiarato – che dopo quasi otto mesi dallo svolgimento della prova scritta, ancora non si sia passati alla correzione degli elaborati, creandosi così aspettative e disagi per i partecipanti, al concorso, che prevedeva, quale requisito per la partecipazione, uno stato di perdurante disoccupazione, da protrarsi fino al termine della procedura concorsuale.
Ancora una volta, dunque, i tempi biblici della burocrazia penalizzano il cittadino, ignorandone i diritti, le aspettative e creando disagi, non risparmiando, in questo caso, neanche le categorie protette, come quelle dei diversamente abili.