Luigi De Magistris è stato condannato a un anno e tre mesi di reclusione per abuso d’ufficio nell’inchiesta “Why not”. La condanna risale ai tempi in cui il primo cittadino era Pubblico Ministero a Potenza. L’accusa è di aver acquisito utenze di alcuni parlamentari nell’ambito del processo.
E’ questa la notizia piombata, come l’ennesima spada di Damocle, sul Comune di Napoli. Il sindaco, la cui amministrazione negli ultimi tempi è nell’occhio del ciclone, si trova adesso, a dover fronteggiare anche una condanna. Condanna, che chiaramente, potrebbe riscrivere le sorti politiche della città. Poiché, secondo la Legge Severino, De Magistris rischia una sospensione dai pubblici uffici di diciotto mesi. Stando a quanto riporta l’articolo 11 della suddetta norma, è prevista «la sospensione e decadenza degli amministratori locali (tra cui compaiono anche i sindaci), chi ha riportato una condanna non definitiva per uno dei delitti indicati all’articolo 10 (tra cui l’abuso d’ufficio)». Sebbene il testo sia chiaro, la sua applicazione potrebbe differirne, poiché non è del tutto certo, che la sanzione, sia attuata anche in caso di pena sospesa, come quello del sindaco napoletano. Sembrerebbe però, che questa norma, nel caso dei sindaci, presenti delle peculiarità differenti e, sarebbe prevista comunque la sospensione, anche solo con la condanna. Insomma la situazione è ancora incerta, sarà il Prefetto di Napoli, Francesco Musolino, a stabilire la fondatezza di una possibile sospensione.
Immediata la reazione del primo cittadino, che in un lungo comunicato ha dichiarato tutto il suo sconforto per questa vicenda: «La mia vita è sconvolta, ho subito la peggiore delle ingiustizie. Sono profondamente addolorato per aver ricevuto una condanna per fatti insussistenti. Ma rifarei tutto, e non cederò alla tentazione di perdere completamente la fiducia nello Stato». Si è inoltre detto speranzoso che questo “errore giudiziario”, venga al più presto riformato, non esprimendosi, quindi, riguardo una probabile sospensione della sua attuale carica.
Sospensione che comporterebbe il commissariamento della nascente città metropolitana. Dal gennaio 2015, ricordiamo, le 92 province di Napoli, si uniranno in un’unica area metropolitana, di cui De Magistris, di diritto dovrebbe esserne il sindaco. Ma la sua eventuale sospensione, causerebbe la nomina di un commissario, che guidi la nuova città, fino alle prossime elezioni.
Nell’attesa della decisione del Prefetto, il clima napoletano è diviso tra chi sostiene il sindaco e chi invece pretende le dimissioni immediate. Che gran parte dei napoletani fosse ostile all’attuale amministrazione, è ormai cosa nota. Questa condanna, non fa altro che accrescere il desiderio, in tutti coloro che fino ad oggi hanno criticato accanitamente il primo cittadino, di salutare definitivamente Luigi De Magistris. Sono in molti a sperare, che l’ex magistrato, lasci, quanto prima, la poltrona di Palazzo San Giacomo, sia che lo faccia spontaneamente, sia costretto dalla legge. Dall’altra parte, però, c’è, seppur in minoranza, la frangia dei sostenitori, chi crede in questo sindaco e, ha deciso di continuare a supportarlo, anche dopo la recente condanna. Chi ha fiducia nel suo operato e si augura che sia lui ad amministrare la futura città metropolitana.
Quel che è certo è che dubbi e incertezze aumentano per Napoli, una città ormai barcollante su più punti di vista, in cui, da tempo, non sembra che a crollare, siano soltanto i palazzi.