di Raffaele Perrotta – Sveva Scalvenzi
Si è aperta a Napoli la Conferenza programmatica metropolitana del PD. L’incontro è stato organizzato a cavallo dell’imminente scadenza, che vedrà dal 2015 la creazione di una grande città metropolitana, che assorbirà i novantadue comuni della provincia di Napoli. «L’obiettivo della riunione – ha spiegato Venanzio Carpentieri, Segretario Provinciale del PD- è definire il profilo che il partito vorrà assumere rispetto a questo nuovo ente locale e soprattutto, i contenuti concreti delle politiche che saranno attuate, la nostra idea di città metropolitana è quella di una grande metropoli europea alla strega di altre capitali».
Nell’hotel delle Terme d’Agnano, location dove si è svolta la conferenza, erano presenti esponenti delle diverse sezioni provinciali del partito. Aspetto positivo è stato senz’altro l’enorme partecipazione di volti giovani, segnale che tra le nuove generazioni ci sono ragazzi con la giusta passione per la politica che potrebbero rappresentare quella forza, di cui il partito ha bisogno. Tra di loro Marco Sarracino, membro dell’Assemblea Nazionale PD, ha così commentato i lavori svolti fino ad ora: «L’alleanza è buona e condivisibile, unire il centrosinistra è la soluzione migliore, noi abbiamo scelto di guardare a De Magistris e alle forze che l’hanno portato alla vittoria, provando a unire il centrosinistra in provincia di Napoli e ce l’abbiamo fatta».
Il leitmotiv del Convegno è stato l’assetto che, da oggi, dovrà assumere il Partito Democratico in tutta la provincia, nell’ottica futura di dover governare la grande area metropolitana che si sta disegnando. In questo senso va letto, infatti, l’intervento di Mariano Amitrano, Segretario della sezione di Pozzuoli: «Per realizzare un partito che sia forte sui territori, dobbiamo cambiare metodo di agire, distanziandoci dalle mere logiche occupazionali, a cui si è assistito fino ad ora». Lo stesso Gino Cimmino, ex segretario provinciale, ha affermato: «Il problema fino a ora è stata la mancanza di una costruzione solida del partito in Campania».
Antonio Bassolino. Dopo la relazione del segretario provinciale Venanzio Carpentieri ha preso la parola l’ex governatore della Campania Antonio Bassolino e la sala del meeting si è subito riempita. Poco prima dell’intervento, alla domanda se si immaginava prossimo sindaco della Città Metropolitana di Napoli, Bassolino ha sorriso. (L’intervento di Bassolino)
Leonardo Impegno. Tra gli ospiti intervenuti alla conferenza programmatica anche l’Onorevole Leonardo Impegno. «È una grande opportunità e finalmente potremo ragionare su un’area vasta che avrà un suo governo», ha detto Impegno della nascente area Metropolitana di Napoli. «Inoltre, Napoli è l’unica vera città metropolitana d’Italia perché ha un rapporto inverso tra abitanti della città capoluogo rispetto a quelli della provincia».
Sulle funzioni del nuovo ente dello Stato, l’Onorevole Dem sostiene: «Una riflessione seria sulle competenze urbanistiche e di pianificazione, bisogna definire le competenze sui servizi, capire i poteri che avrà di attrarre e trattenere gli investimenti. Insomma è un dibattito importantissimo e al momento sembra che gli attori politici non siano al livello di questa sfida».
Infine sul futuro sindaco della Città Metropolitana, Impegno ha le idee chiare: «L’idea che sia il sindaco di Napoli, in maniera automatica, il presidente dell’area metropolitana lo si può fare solo in una fase transitoria ma non in maniera definitiva. Il presidente ed il suo vice non possono essere oggetto di un accordo sottobanco che i cittadini non capirebbero».
Valeria Valente. «Troppo spesso pensiamo alle riforme istituzionali come qualcosa di lontano per rispondere alla crisi economica che richiederebbe provvedimenti urgenti e pregnanti», ha detto l’Onorevole Valeria Valente, intervenuta anche lei alla conferenza programmatica. «Credo, invece, che, come vale per lo stato nazionale intrecciare le riforme economico sociali e quelle riguardanti la sua l’architettura, così mi auguro che questa riforma sia un asse sul quale investire non per mere ragioni tecniche ma per costruire quello sguardo complessivo su una realtà complessa che ci aiuti a immaginare un modello sociale».
Sulle difficoltà del Partito Democratico degli ultimi anni, l’Onorevole ha rimarcato che: «A Napoli ed in Campania il Partito avrebbe potuto fare di più e meglio. Siamo stati presi troppo spesso da noi stessi e da vicende tutte interne al partito che non ci hanno permesso di guardare all’esterno e capire come la società cambiava e come cambiava il nostro modello di rappresentanza, come ci mettevamo in sintonia con quello che si muoveva fuori da noi e provavamo a rappresentare i bisogni diversi di un tempo. La sfida l’abbiamo mancata in questi anni. Adesso abbiamo un’opportunità: Renzi ha riacceso una speranza nel paese».
I lavori sono proseguiti con l’elezione all’ unanimità della direzione provinciale e l’approvazione dell’istituzione di 12 forum tematici e della consulta dei segretari di circolo di Napoli e della sua provincia.