“Da qui si apre una nuova partita e si ritrova l’unità per unire il centrosinistra“. Matteo Renzi lancia questo messaggio dal museo ferroviario di Pietrarsa, dove un capannone che ospita la conferenza programmatica Dem. I rapporti tra governo e partito sono ormai tesi e, anche se tutti assicurano che si andrà avanti uniti fino alla fine di una legislatura che potrebbe avere come atto finale la legge sulle unioni civili. Il post di Renzi su facebook dove dice che:”Il mondo politico parla di legge elettorale, Banca d’Italia, polemiche. Ma basta entrare in una chat di genitori di ragazzi delle medie per capire che stamani l’Italia discute di altro. Quando ho letto che noi genitori siamo obbligati a riprendere i figli da scuola sono rimasto allibito. Poi, studiando la vicenda e la pronuncia della Cassazione, ho capito meglio i termini della questione. La buona scuola non c’entra niente a dispetto delle bufale fatte girare ad arte. Il punto è che la legislazione italiana tutela il minore, e fa benissimo, ma dimentica l’autonomia che è valore educativo e pedagogico importantissimo. Ho chiesto a Simona Malpezzi, responsabile del dipartimento scuola del Pd di cambiare la legge e di presentare già la settimana prossima un emendamento per modificare le regole: siano i genitori a scegliere e ad assumersi le responsabilità. Senza scaricarle sui professori, ma senza costringere per forza un ragazzo di terza media a farsi venire a prendere a scuola”. annuncia un emendamento sulla scuola . “Ciascuno ha le sue idee ma lavoriamo insieme per il Paese”, assicura Renzi. Parlerà domenica, in un intervento che annuncia sia importante. Da Catania, dove va a sostenere Micari a dieci giorni dalle elezioni siciliane, Renzi fa un appello al voto utile, perché “se si sceglie la sinistra radicale vince la destra”. Questa sarà l’arma se il centrosinistra si presenterà diviso al voto. Ma non si vuole arrivare a quel punto: il dialogo viene tenuto aperto “anche con Mdp”. E sulla linea del segretario esprime tutto il suo scetticismo dal palco Andrea Orlando: “Se siamo una squadra dovremmo cominciare a dire tutti i giorni le stesse cose. Per mobilitare gli elettori non basta un leader” aggiungendo che “Rischiamo uno scollamento sempre più grande“.