Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha deposto una corona in via Mario Fani a Roma, nel giorno del 41/o anniversario del rapimento di Aldo Moro e l’uccisione degli uomini della sua scorta.
“Molti vostri coetanei non sanno neppure bene cos’erano le Brigate Rosse, i concetti di dittatura del proletariato, questa deriva del fanatismo ideologico. Sembrano anni ormai lontani per la vostra generazione”. Così il premier Giuseppe Conte si è rivolto ad alcuni studenti del liceo Gassman e dell’istituto Rossellini di Roma, autori di un documentario-spettacolo su Aldo Moro costruito sulla base delle lettere che lo statista della Dc scrisse durante la sua prigionia dopo il rapimento, nel 1978. Conte li ha avvicinati al termine della cerimonia che si è svolta in via Fani a Roma, dove 41 anni fa furono uccisi gli uomini della scorta di Moro e dove c’è una targa commemorativa. Dopo un breve scambio di battute, il premier li ha invitati a Palazzo Chigi. “Allora vi aspetto”, li ha salutati.
“Esattamente 41 anni fa c’è stata la strage di via Fani e il rapimento di Aldo Moro. Nel dovere del ricordo – dichiara Matteo Salvini – non possiamo dimenticare che troppi terroristi assassini, non solo delle Brigate Rosse, sono in giro per il mondo anziché in galera. Uno di loro è Alessio Casimirri, attualmente in Nicaragua e che partecipò alla strage di via Fani: l’altro giorno il Parlamento europeo ha chiesto al paese del Centro America di restituirci il criminale in fuga. Per lui, come per i troppi terroristi scappati all’estero (nel commando di via Fani c’era anche Alvaro Lojacono, ora in Svizzera), l’Italia è tornata finalmente ad alzare la voce per ottenere giustizia. È il modo migliore per non dimenticare l’orrore, omaggiare le vittime e ribadire che chi sbaglia paga”.