Gli italiani dovranno convivere a lungo con mascherine, guanti e gel a causa del coronavirus. “Inizia la fase 2, ora bisogna convivere con il virus“, ha detto il premier Giuseppe Conte spiegando la “fase 2”. Sarà fondamentale il comportamento responsabile di ciascuno di noi: non bisogna mai avvicinarsi”. Conte ha ricordato di “tenere la distanza sociale o la curva dei contagi risale. Se ami Italia mantieni le distanze”.
“Su ripresa il governo non si tirerà indietro”: “Insieme a tutta la squadra dei ministri non ci tireremo indietro per la ripresa, per cambiare tutto ciò che non va”, ha assicurato il premier.
“Ragioniamo su rinnovo automatico bonus 600 euro” :“Sono allo studio interventi” sulle imprese. “L’Italia non riparte se non ripartono l’imprese. Per chi ha avuto già – ha spiegato Conte – il bonus da 600 euro stiamo sperimentando la possibilità di un rinnovo automatico. Nel prossimo decreto ci saranno più aiuti alle imprese, l’obiettivo non è avere più sussidiati ma più occupati”.
“Se si penserà a Mes ci sarà passaggio alle Camere”: Conte ha parlato poi anche del Mes. Per qualsiasi decisione di carattere economico ci sarà sempre un passaggio in Parlamento, anche per eventuali decisioni che dovessero il riguardare il Mes, ha sottolineato Conte nel corso della conferenza
stampa per illustrare la “fase 2”.
“Da 18 maggio riapertura commercio al dettaglio. Dal 1 giugno bar e parrucchieri” “Il 18 maggio in programma ci sarà una riapertura anche del commercio al dettaglio. E ancora il 18 musei, mostre e la possibilità di allenamenti per sport di squadra”, ha spiegato. Dal primo giugno aprono anche bar, ristoranti, parrucchieri e centti estetici.
“Dal 4 apertura per cerimonie funebri ma no alle messe” : Dal 4 maggio saranno permessi i funerali ma con un massimo di 15 persone con mascherine e distanze, ma ancora non c’è il via libera alle messe.
Cei: inaccettabile non poter celebrare messeSul no alle messe i vescovi hanno espresso le loro forti perplessità. Il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri “esclude arbitrariamente la possibilità di celebrare la messa con il popolo”. I vescovi italiani “non possono accettare di vedere compromesso l`esercizio della libertà di culto. Dovrebbe essere chiaro a tutti che l`impegno al servizio verso i poveri, così significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale”.
Dopo le proteste, arriva il chiarimento di Palazzo Chigi: nei prossimi giorni protocolli per messe