“Le nostre scuole e università sono in grado di formare eccellenze assolute in tutti i settori, ma non di mantenerli nel nostro Paese”. Così ha fatto il suo ingresso il nuovo Premier Conte.Un discorso di 75 minuti che ha confermato punto per punto il contratto di governo siglato tra Lega e Cinque stelle. Confermando l’appartenenza all’alleanza atlantica e il rispetto dei parametri europei, in una Ue più equa. Ma anche riorientando la politica estera italiana verso Mosca. Giuseppe Conte si è preso la scena parlamentare elencando a Palazzo Madama le priorità dell’esecutivo che sta nascendo. Partendo da una duplice premessa: il contratto è “una pagina scritta che vincola” e per il Paese ora “soffia un vento nuovo”.
Sono stati sessanta, gli applausi che hanno punteggiato l’ora ed un quarto in cui si son protratte le dichiarazioni programmatiche di Conte. Maggioranza ed opposizione hanno applaudito insieme solo due volte: sulla fedeltà dell’Italia all’Alleanza Atlantica e sulla condanna per l’uccisione in Calabria del cittadino maliano Soumaila Sacko.
Quanto al resto, ha applaudito solo la maggioranza, mentre il Pd ha tenuto un atteggiamento abbastanza controllato, con Matteo Renzi che più volte invitava alla calma. Il più irrequieto è stato nei banchi Dem Davide Faraone.